parlamento paese

Rosato: “Caro Conte, non fare sciocchezze: sulla via del populismo non ti seguiamo”

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Intervista di Valerio Valentini, "Il Foglio", 11 luglio 2020.

Fa spallucce, sulle prime. "Io, diciamo così, un po' prevenuto lo ero sin dall`inizio", ammette Ettore Rosato. "E la realtà dei fatti, ahimè, mi sta dando ragione". Non ci credeva troppo, il deputato di Iv, luogotenente fidato di Matteo Renzi e vicepresidente della Camera, nella svolta riformista di Giuseppe Conte. "Abbiamo provato a dargli fiducia, sulla base di alcune rassicurazioni che lui stesso ci aveva fornite, e che però si scontrano con le evidenze di questi giorni".

La vicenda Autostrade, innanzitutto, e non solo.

"Quando decidemmo di salvare il ministro Bonafede e tutto il governo dalla sfiducia al Senato, Matteo Renzi disse chiaramente a Conte: se scegli la politica, noi ci si siamo; se scegli il populismo, non avrà il nostro appoggio. Ecco, su troppi dossier il premier sta imboccando la via del populismo. E noi di Iv su quella via non lo seguiamo".

A cosa si riferisce, onorevole?

"Ci era stata garantita la rapida costituzione di una commissione di vigilanza sulla riforma della giustizia e una modifica della sospensione della prescrizione voluta dal ministro grillino Bonafede. Promessa caduta nel vuoto. E poi c`è Autostrade, ovviamente. Usare una vicenda così delicata come quella della revoca delle concessioni come motivo di ricerca del consenso è da irresponsabili".

Conte è minacciato dai veti di Luigi Di Maio e del M5s, che vogliono lo scalpo dei Benetton.

"No. La verità è che Conte condivide nel profondo la posizione dei grillini perché quella è la sua stessa cultura. D`altronde, nonostante qualcuno abbia voluto ergerlo a punto fortissimo di riferimento dei progressisti, ricordo che fu lo stesso Conte, quello del `non possiamo attendere i tempi della giustizia penale`, a definirsi orgogliosamente populista. Ma in questo caso il populismo è un fuoco col quale non si può giocare, perché c'è di mezzo l`economia del paese e migliaia di posti di lavoro, che non possono dipendere dai capricci della propaganda del premier".

Chi lo desidera, può leggere l'intervista completa a questo indirizzo