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Rosato: "La Campania è una regione complessa. L'emergenza va governata"

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Intervista di Valentino Di Giacomo, "il Mattino", 29 ottobre 2020.

«Siamo molto preoccupati per la risalita dei contagi, logico che siamo interessati prima di tutto alla salute degli italiani. Alcune delle chiusure imposte dal premier Conte però non le comprendiamo». Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, come Matteo Renzi, chiede chiarimenti all'esecutivo del quale fa parte.

Le chiusure parziali di bar e ristoranti ritiene non siano efficaci?
«Il problema è che non sono basate su alcun criterio scientifico. Nessuno ha dimostrato che chiudere i ristoranti sia più utile che chiudere i centri commerciali, anzi così stiamo penalizzando chi ha fatto degli investimenti per mettersi in regola».

Si renderà conto che da qualche parte bisogna pur cominciare. Come si interviene allora?
«Chiediamo solo di rivedere questa decisione e intervenire dove è realmente dimostrato avvengano i contagi. Sono altri gli aspetti dove non si è intervenuto a sufficienza: i trasporti, la gestione dei tamponi e dei presidi sanitari o sul tracciamento».

Chi ci legge si chiede però come sia possibile che a denunciare i ritardi sia chi dovrebbe trovare soluzioni. Lei sostiene il governo, non crede di essere parte in causa?
«Comprendo la sua osservazione, ma per esempio sono mesi che diciamo di intervenire sui trasporti coinvolgendo i tassisti e i bus turistici e ci avevano persino definito fastidiosi. Ci ascoltino».

Anche sul Mes Conte non vi ascolta. Può essere un'occasione per far cadere il governo?
«Le parole del premier ci sono sembrate banali e demagogiche. Il nostro obiettivo è aiutare il governo, non è aprire crisi al buio. Abbiamo chiesto e, sembra ottenuto, che si creino le condizioni per mettere in piedi un tavolo politico e parlarci con chiarezza sulle cose da fare. Ora è il momento della lotta al Covid e del rilancio del Pil».

Le proteste di piazza la preoccupano?
«Certo, ma va sottolineato come tra i manifestanti ci siano i soliti professionisti della protesta che soffiano sulla paura e la sofferenza di chi legittimamente chiede risposte. E tra chi soffia sul fuoco ci vedo sicuramente il sindaco de Magistris».

Non crede che pure De Luca, annunciando prima un lockdown, abbia contribuito a scaldare gli animi? Anche il Pd lo ha invitato a maggiore moderazione nella comunicazione.
«Il governatore ha la responsabilità di guidare una Regione complessa che a Napoli presenta la più alta densità abitativa d'Europa. Non sottovalutiamo le preoccupazioni di chi è chiamato a gestire una situazione così delicata. Serve sangue freddo e non lasciarsi travolgere dall'emergenza, su questo credo che De Luca non abbia bisogno di consigli. Prima di giudicare bisogna comprendere quanto sia grande la responsabilità che è chiamato ad affrontare».

Basterà l'intervento del governo per le categorie colpite? Almeno questa mossa di Conte la soddisfa?
«Un primo passo importante, ma non sufficiente. Quando un ristorante chiude c'è una filiera di persone che ne risentono. I tanti fornitori e i professionisti che restano scoperti, dobbiamo occuparci anche di loro. E poi, politicamente, penso vada coinvolta al più presto anche l'opposizione perché quando si indebita il Paese in maniera così importante ne risentiranno anche le future generazioni: c'è necessità di condivisione».

Crede che l'opposizione voglia farlo?
«Non credo Salvini che in questi mesi ha detto tutto e il contrario di tutto guardando solo ai sondaggi, ma c'è Berlusconi che invece ha un atteggiamento responsabile».

A breve si voterà anche a Napoli. Come si collocherà Iv?
«Napoli è l'unica vera capitale che ha l'Europa al centro del Mediterraneo. Questa peculiarità è stata cancellata dall'inettitudine del sindaco. Italia Viva ci sarà- anche forti del risultato delle Regionali - con un proprio candidato. Ci vanno molto bene anche le primarie che il Pd sta proponendo per Roma».