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Rosato: Calenda ha superato i limiti Ricucire ormai è impossibile

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L'intervista a Ettore Rosato per "Il Piccolo" di Marco Ballico

Non mi arrendo diceva Ettore Rosato venerdì, convinto che ci fosse ancora margine per unire il Terzo Polo sgretolato dai personalismi dei capi. Poi però arriva il sabato, i protagonisti leggono i giornali, Calenda non si trattiene, spara di nuovi sugli ex alleati di Iv – sono cariche pesanti, si accusa Renzi, senza citarlo, di aver preso finanziamenti «da speculatori stranieri e intrallazzatori» – e pure il colonnello renziano dice che no, così non si più, adesso è troppo.

Rosato, è finita?

«Mi dispiace veramente, perché siamo andati oltre il confine dello scontro politico».

Che cosa le dà più fastidio delle parole di Calenda, che peraltro risponde ai rimproveri, tra l`altro di disertare l`aula, del vostro tesoriere Bonifazi?

«Per chiudere un rapporto politico, Calenda ha trovato un modo che gira sul personale con un post inutile e inutilmente cattivo. Non può andare bene».

Glielo richiedo, è finita?

«Non vedo come si possa ricucire quando prevalgono posizioni del genere». Se l`aspettava che si potes- se arrivare a questo punto? «Si può discutere su chi doveva fare cosa, ma rimango dell`idea che il partito unico del Terzo Polo serva all`Italia e che non farlo sia un errore gravissimo».

Venerdì parlava di reciproca mancanza di fiducia e di audacia. È il principale motivo del fallimento dell`operazione?

«Con più fiducia il risultato sarebbe stato diverso. E l`audacia serviva a credere veramente, e agire di conseguenza, che si potesse contrastare il bipolarismo che c`è nel nostro Paese. Il messaggio di queste ore è che questo tentativo è ora molto più complicato».

Dopo il voto di settembre avete costituito gruppi unici in Parlamento. C`è il rischio di doverli sciogliere?

«Spero proprio di no. Anche perché con i colleghi di Azione abbiamo lavorato finora molto bene».

Lo scenario potrebbe cambiare con un passo indietro di Renzi e Calenda e altri leader al posto loro?

«Non esiste. Ci sono leadership in campo che hanno il loro vissuto. Continuo a pensare che delegittimarle non sia funzionale a nulla».

Rimane qualcosa a cui aggrapparsi?

«Gli ultimi anni ci hanno insegnato che ci sono accelerazioni inaspettate in politica e che si possono riempire spazi che poco tempo prima non si riusciva a riempire».

Il listone unico europeo rimane una strada praticabile?

«È l`unica ipotesi credibile in campo».

La corsa di Alessandro Maran per la Regione è stata un flop per il Terzo Polo. Si è partiti troppo tardi?

«Sicuramente. A Sandro non possiamo imputare alcunché, gli diciamo solo grazie. C`è anche un altro fattore: l`elettore ha scelto la continuità su un candidato moderato come Fedriga».

Ma non è che si sopravvaluta un po` troppo la voglia dei cittadini di riformismo e moderatismo?

«Può essere. Tanto più per questo, quando si chiedono voti moderati, vanno evitati toni che moderati non sono».

E non sono anche sopravvalutati leader che, anziché incontrarsi e parlarsi, litigano via Twitter?

«Io sono della vecchia scuola. Stringendosi la mano, guardandosi in faccia, mettendosi davanti alle opportunità e alle necessità, le soluzioni si trovano. Per questo sono così deluso dal post di Calenda».

Il suo rapporto con Matteo Renzi?

«Ho sempre riconosciuto a Matteo di essere un leader politico di grande qualità. Continuo a pensare che le cose non siano oggi diverse».

Ma avete rotto?

«No. I fatti degli ultimi tempi non hanno cambiato l`amicizia con Matteo».

C`è anche una piccola possibilità che torniate tutti nel Pd?

«Per quanto mi riguarda, posso escluderlo in maniera categorica».

Perché non la convince l`era Schlein o per altri motivi?

«Nelle proposte frutto della sintesi tra sinistra e grillini non vedo alcuna possibilità di dare risposte serie ai problemi del Paese».

Si vede in qualche partito del centrodestra?

«No. In questa fase la cosa più utile da fare è, pur dall`opposizione, dare una mano al governo a evitare errori e a fare le cose che servono».

Una vittoria dell`ex rettore De Toni al ballottaggio di Udine sarebbe una vittoria del Terzo Polo?

«Abbiamo voluto, candidato e sostenuto De Toni, ma sarebbe una sua vittoria. Sono convinto che ce la farà».