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Rosato, assist al guardasigilli. "Gli ultimi casi dimostrano che la giustizia va cambiata"

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Colloquio con Ettore Rosato di Giacomo Puletti per "Il dubbio"

Rosato, assist al guardasigilli «Gli ultimi casi dimostrano che la giustizia va cambiata»

Possiamo dire, dopo questa vicenda, che dobbiamo mettere mano al processo penale in maniera risoluta?».

Parole di Ettore Rosato, prima linea di Italia Viva.

«La guerra tra politica e toghe non serve alla gente. Da noi ok al ddl Nordio»

Vicepresidente Rosato, innanzitutto una precisazione: ha scritto un tweet in cui rifiuta il ruolo affidatole da Matteo Renzi nel "Comitato delle regole" per il nuovo Congresso, e ha detto che non vi siete capiti. Che è successo?

Nulla, anche dalle nostre parti ogni tanto si discute, in amicizia.

Avete discusso anche con Calenda, ad esempio sul caso Santanché il leader di Azione ha parlato di posizioni politiche diverse ma legittime. È d'accordo?

Penso che ci siano delle sfumature di differenza che non tolgono al nostro gruppo di avere delle basi comuni molto solide. Mi auguro che nel momento in cui la mozione di sfiducia arriverà in Aula ci sia un voto compatto del terzo polo.

I casi Santanché e Delmastro e la risposta del governo rischiano di far tornare il clima di guerra tra magistratura e politica?

Speriamo di non tornarci, perché non sarebbe produttiva né per la politica né per la magistratura né perle riforme. Però certo comunicazioni che dovrebbero restare riservate che gli interessati continuano a leggere sui giornali prima di riceverle sono una realtà che dimostra che il problema esiste e bisogna smettere di parlare di riforme, ma farle.

Sul caso Santanché non avete dimostrato collaborazione sulla mozione di sfiducia, come hanno fatto le altre opposizioni. Perché?

Credo che garantismo e mozione di sfiducia siano due cose diverse. Il garantismo è un principio che vale per tutti, anche per i ministri. Per i quali poi, come per chiunque faccia politica, valgono delle accortezze in più. E su questo il governo e la ministra si devono assumere le loro responsabilità. Altro è la mozione di sfiducia, che mi sembra sia il modo migliore per compattare la maggioranza. In un caso come questo è un grande, straordinario favore che Cinque Stelle e Pd fanno al governo.

Non crede che la compattezza di tutte le opposizioni metterebbe comunque pressione a Santanché, viste anche le riflessioni di Meloni in queste ore?

Non so se Meloni stia facendo delle riflessioni, so solo che i presupposti per una mozione devono essere anche omogenei e le cose che abbiamo sentito in Aula dai Cinque Stelle e dal Pd sono poco omogenee alle nostre. Poi la memoria va anche a tutti i ministri che negli ultimi anni si sono dimessi per scandali e inchieste regolarmente archiviate in nulla di fatto. Cito per tutte la ministra Guidi, sulla quale il garantismo della destra non esisteva proprio.

C'è poi il caos Delmastro, che ha provocato la dura reazione del governo. Che ne pensa?

Devo dire che mi ha molto colpito questa formula dell'imputazione coatta. Per fare su un membro di governo un'imputazione coatta mi auguro che chi la fa abbia elementi nuovi e straordinariamente importanti altrimenti il primo a essere delegittimato è il collega che ha fatto la richiesta di archiviazione.

Ma possiamo dire che dopo questa vicenda dobbiamo mettere mano al processo penale in maniera risoluta?

Servono procedure più comprensibili, rapide, efficaci, con una semplicità di percorso che valga per la parte dell'accusa e per quella della difesa.

Confermate la volontà di sostenere la riforma Nordio in Parlamento?

Noi siamo pronti a votare a favore perché erano cose che stavano nel nostro programma elettorale. Se il governo assume un provvedimento coerente con quanto abbiamo scritto nel nostro programma elettorale possiamo solo che essere contenti e votarlo volentieri. Poi lavoreremo con gli emendamenti per affrontare le diverse questioni con spirito critico e di collaborazione. Sperando che venga colto.

A proposito di emendamenti, li avete annunciati sulla proposta di legge sul salario minimo presentata dalle altre opposizioni: perché non vi siete uniti?

La prendo da un'altra prospettiva. Il problema non è cosa decidono di fare le opposizioni, ma cosa decide di fare il governo. Che ci sia un tema gigantesco di salari bassi in generale e di salari da fame per un pezzo della popolazione italiana penso che sia incontestabile. Perfino alcuni appalti della pubblica amministrazione portano a retribuzioni scandalose. Ma prima di decidere cosa fa l'opposizione, io incalzo il governo nel capire quale sia l'alternativa al salario minimo, quali sono gli strumenti che mette nel piatto il governo per intervenire rapidamente. Senza fare magie, perché nessuno può pretenderlo, ma con un percorso che porti a un risultato.

E quali sono le alternative?

Siamo chiari, la decontribuzione da sola è utile ma non basta perché costa troppo allo stato. L'abbiamo visto con l'ultimo provvedimento, anche questo utile ma mo- lestissimo in termini di risorse che arrivano nelle tasche dei lavoratori. Noi abbiamo proposto il tema del salario minimo ma ci va bene anche la contrattazione, ci va bene metterla assieme alla decontribuzione e civabene aggiungere la defiscalizzazione dei benefit, ma se su questonon c'è un tavolo di governo che assuma decisioni e le trasformi in regole rischiamo di fare solo un dibattito tra le opposizioni.

Si sta discutendo anche della commissione covid, con l'abbraccio tra Conte e Speranza e Fdi che dice si occuperà anche degli «effetti avversi» dei vaccini. Commenti?

La commissione nasce da una nostra richiesta. Ma è chiaro che il passaggio parlamentare l'ha trasformata notevolmente. Faremo di tutto perché al Senato si ritrovi un equilibrio: non si può pensare di escludere le Regioni da un'indagine seria e non possiamo pensare di sindacare dal punto di vista scientifico le decisione dell'Ema e degli altri organismi internazionali che hanno autorizzato i vaccini. Sarebbe ridicolo. Aggiungo che ho visto un filone di questioni che facevano le pulci ai provvedimenti sul green pass che servono solo a solleticare la pancia ai no vax. Eppure, sui punti di merito che abbiamo sempre messo al centro della proposta questa commissione avrebbe molto lavoro da fare.

Veniamo alle questioni economiche, cioè il rinvio di quattro mesi della discussione sulla ratifica del Mes e il Pnrr, la cui terza rata tarda ad arrivare.

Sul Mes c'è stato un passo falso del governo. Anche il Mef dice che ratificare quell'accordo conviene, speriamo he tra quattro mesi si ratifichi senza tante polemiche. Sul Pnrr c'è collaborazione piena, da sempre, da parte nostra e mi auguro di tutte le forze politiche. Lo dico anche al governo, che sa di aver trovato un ottimo lavoro lasciato dal governo Draghi.

In vista delle Europee siete pronti a un'alleanza con Popolari e Conservatori?

Penso che nella campagna elettorale delle Europee non ci siamo nemmeno ancora entrati. Se i liberali faranno un buon lavoro in Europa e in Italia potranno essere veramente competitivi così da scegliere di stare in un`alleanza in cui tutti gli antieuropeisti stiano fuori.

 

Compresi i conservatori quindi, visto che tra le loro fila c'è Vox che di certo non è un partito europeista.

Vox non è certamente un partito europeista. Ma attenzione a non semplificare la politica europea sulla base della politica italiana, che già di per sé è complicata. Le famiglie europee nascono a volte su basi solide e condivise, a volte semplicemente per trovare una casa, una che sia. Basta pensare ai Cinque Stelle, che hanno bussato a tutte le porte.