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Ritorno alle tre preferenze in Trentino, Conzatti: "Presenterò un'interrogazione"

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La notizia pubblicata dal "Corriere del Trentino" e "TrentoToday", 26 ottobre 2021.

Continua la spaccatura del consiglio provinciale sulla questione del ritorno alle tre preferenze, di cui almeno una di genere diverso. Nella seduta di martedì 19 ottobre si è consumata una vera e propria bagarre al momento del voto in Prima commissione, con gli esponenti delle minoranze che hanno abbandonato la seduta in polemica con la presidente della commissione Vanessa Masè (La Civica, tra le promotrici della legge).

La commissione era chiamata a votare la proposta di legge che cancella la doppia preferenza (con l'obbligo di scegliere un uomo e una donna) nella legge elettorale trentina. Una proposta che da più parti è stata valutata negativamente, con il rischio che a farne le spese siano le donne, spesso sottorappresentate in politica. Così si era espressa lunedì la Commissione pari opportunità, e voci contrarie erano giunte anche dal mondo sindacale, oltre che dai partiti di opposizione. Il testo unificato porta la firma del Patt e appunto della Civica, di cui Masè è esponente.

Sul tema è intervenuta anche la senatrice trentina di Italia Viva, Donatella Conzatti: "In Trentino, nel silenzio più totale, si sta consumando un fatto molto grave: l'abrogazione della doppia preferenza di genere. Una legge, questa, che garantisce nel nostro Paese il rispetto del principio costituzionale della parità di accesso alle cariche elettive. Non è mai accaduto che il Trentino utilizzasse la propria specialità per fare peggio di molte altre regioni. Se la doppia preferenza di genere così come l'esposizione alternata di candidati e candidate verranno contestualmente abrogate, il Trentino da Provincia di eccellenza diventerebbe fanalino di coda nella parità in campo elettorale".

"Se passa questa proposta - ha aggiunto Conzatti - il Trentino avrà usato la sua autonomia per involvere".

Conzatti ha tutta l'intenzione di portare all`attenzione nazionale quanto sta avvenendo a Trento: "Depositerò un'interrogazione indirizzata alla ministra Gelmini per chiedere quali strumenti abbia il governo per intervenire contro una regressione culturale oltre che legislativa".