Seguitissimo sui social - l'hashtag #portaaporta era nei trending topics di Twitter ore prima che lo show andasse in onda - il duello tv di Matteo Renzi e Matteo Salvini continua a destare attenzione: vi proponiamo un piccolo sunto del fact-checking realizzato da Pagella Politica
Salvini contro Renzi. I due Matteo hanno avuto poco più di 80 minuti per affrontarsi, rispondendo alle domande di Bruno Vespa, in un salotto dalla scenografia rinnovata appositamente e monitorato da una folta schiera di giornalisti e fotografi. La sfida andata in onda in seconda serata, martedì 15 ottobre, è stata, senza dubbio, un evento della stagione tv nazionale.
Il dibattito tv è arrivato alla vigilia di due appuntamenti importanti: Piazza San Giovanni per il segretario leghista - che porterà sul palco il centrodestra di nuovo unito - e la Leopolda di Firenze, che celebrerà la nascita ufficiale di Italia Viva.
Temi liberi, niente regole di ingaggio né limite cronometrico agli interventi: la sfida ha tenuto col fiato sospeso fino all'ultimo.
Non stupisce, quindi, che Pagella Politica abbia voluto dedicare un ampio report - suddiviso per temi - ad un simile evento televisivo: ecco i punti del report, in sintesi, qui di seguito.
Immigrazione
Pagella Politica ha voluto sottolineare alcuni dati forniti, sul tema immigrazione, da Matteo Renzi:
"Secondo il senatore di Italia Viva, «i terroristi che hanno ucciso al Bataclan venivano da una periferia, dalla periferia di Molenbeek (Bruxelles). I terroristi che hanno ucciso i vostri colleghi giornalisti a Charlie Hebdo nel gennaio 2015 venivano da una periferia, [...] Jihadi John, il killer dell’Isis, quello che tagliava la testa [...] era uno che era cresciuto nelle scuole di Londra». Abbiamo verificato e Renzi ha ragione. Come abbiamo scritto in passato, 19 dei 21 terroristi responsabili degli attentati in Europa da Charlie Hebdo in avanti erano cittadini europeo e uno solo era arrivato come migrante (Anis Amri, l’attentatore di Berlino)".
Risulta invece falsa, secondo il sito, la ricostruzione di Matteo Salvini sul numero dei decessi e degli sbarchi:
"È però falso che i morti, quando era al governo Renzi, siano mai stati cinquemila in un anno. Il record è stato raggiunto nel 2016, con 3.174 morti e dispersi nel Mediterraneo centrale. Allo stesso modo è falso che l’anno scorso i morti siano stati 800: nel 2018 sono stati calcolati 1.267 morti e dispersi".
Salvini l'assenteista
Pagella politica ha poi dedicato una parte del report alla presenza di Salvini agli appuntamenti istituzionali, dando anche una precisa interpretazione sul concetto di "missione", relativo a ministri e parlamentari:
"La “missione” è il «termine di uso corrente per indicare i senatori assenti per incarico avuto dal Senato». In base all’articolo 108 del regolamento del Senato, poi, «i senatori che sono assenti per incarico avuto dal Senato o in ragione della loro carica di ministro non sono computati per fissare il numero legale». Dal testo dell’articolo, sembra quindi che siano considerati “in missione” non solo i senatori che hanno ricevuto un incarico dal senato, ma anche quelli che ricoprono la carica di ministro. Ma l’assenza del ministro, da un’interpretazione letterale della norma, dovrebbe comunque essere collegata al ruolo che ricopre. Abbiamo contattato l’ufficio stampa del Senato e ci hanno confermato che si parla la “missione” quando il ministro sta svolgendo un’attività collegata al proprio ufficio di ministro. Quindi è da considerarsi in missione un ministro che va ad esempio in visita in un carcere o che incontra i suoi omologhi esteri, ma non dovrebbe essere considerato in missione un ministro che - essendo anche leader di partito - vada a tenere un comizio in piazza"
"Salvini, oltretutto, tra fine luglio e inizio agosto ha mescolato alle iniziative partitiche - e comunque non istituzionali - anche le vacanze in spiaggia, come riportano diverse fonti di stampa (sono i giorni della polemica per l’utilizzo di una moto d’acqua della polizia da parte del figlio del leader leghista). Negli stessi giorni, l’aula del Senato era impegnata in alcune votazioni, come risulta dal calendario. Dunque possiamo dire che Salvini sbaglia nel sostenere che «i ministri sono sempre in missione, per regolamento del Senato»".
Lo spread
Un capitolo ulteriore è dedicato ai dati sullo spread:
"Secondo Renzi, se si fosse andati al voto dopo la crisi politica di agosto lo spread sarebbe ora «ai massimi livelli» (min. -1:23:18) e che «con Salvini siamo arrivati a 318 punti di spread, novembre 2018. Con noi e il nostro governo era a 98 ma adesso abbiamo recuperato e siamo circa alla metà, [...] intorno ai 140»".
"i numeri citati da Renzi sullo spread sono corretti: al 16 ottobre 2019, lo spread Btp–Bund è di circa 140 punti base (142 per l’esattezza), mentre nel novembre 2019 lo spread aveva raggiunto (e superato) quota 318 punti base. L’unica imprecisione commessa da Renzi riguarda (curiosamente) il valore raggiunto dallo spread quando il suo governo era in carica. Infatti, durante l’esecutivo Renzi (marzo 2015) lo spread era calato al di sotto del valore citato dal leader di Italia Viva (98 punti base), raggiungendo gli 88 punti base".
Pensioni
Un altro tema di scontro tra Salvini e Renzi ha riguardato “Quota 100”, la misura che introduce la pensione anticipata per i lavoratori con almeno 62 anni e 38 anni di contributi:
"Oltre a considerare la misura uno spreco di risorse, Matteo Renzi ha criticato la sua applicabilità temporale. Infatti, secondo Renzi «[Quota 100] per 120 mila fortunati dà uno scalone che poi nel 2022 boom, sparisce» (min. -44:00). Con questa affermazione Renzi sembra fare riferimento alla natura sperimentale del provvedimento. Infatti, la legge istitutiva di quota 100 (d.l. 4/2019) stabilisce all’articolo 14 che la misura abbia natura sperimentale per il periodo 2019–2021. Allo stesso tempo, visto che la legge di Bilancio 2019 ha stanziato fondi per gli anni successivi al 2021, sarà compito del governo in carica (sostenuto anche da Renzi) decidere se rendere la misura strutturale o se cancellarla per gli anni successivi al 2021".
Rifiuti, ambiente e TAV
Non poteva mancare un capitolo a parte sulle questioni ambientali:
"Restando sui temi ambientali: Matteo Renzi ha detto che Salvini, «in uno dei suoi rari casi di presenza al Parlamento europeo ha votato contro l’accordo di Parigi [...], un accordo per l’ambiente e per le nuove generazioni» (min. -47:38). Renzi dice la verità. Il 4 ottobre 2016 il Parlamento Europeo ha votato e approvato con 610 voti a favore, 31 astensioni e 38 contrari il testo dell’Accordo di Parigi, che definisce un piano d’azione contro i cambiamenti climatici. In quell’occasione, Salvini ha votato contro l’accordo".
"«Noi abbiamo votato la mozione sulla Tav», ha detto Renzi nel corso del confronto (-1:24:13). Allora il suo partito Italia Viva non esisteva, dunque l’ex presidente del Consiglio si riferisce certamente al voto del Partito Democratico: in effetti, quando il 7 agosto 2019 si votarono in Senato le mozioni sulla Tav Torino-Lione, il Pd si espresse favorevolmente. Nei giorni successivi a quell’episodio, nel quale le due forze della maggioranza si erano ritrovate a votare in modo opposto, Matteo Salvini aprì la crisi di governo".
Periferie
Un altro punto toccato dal dibattito è stato quello relativo ai problemi delle periferie:
"Renzi, d’altra parte, riconoscendo l’importanza delle periferie e il potenziale pericolo di alcune aree, si è chiesto nel corso della puntata (min. -46:50) perché il governo di Salvini abbia tagliato dei fondi destinati alle periferie stesse. Nello specifico, l’ex presidente del Consiglio parla «2 miliardi e 100 milioni del progetto che avevo fatto io con Renzo Piano chiamato “Rammendo”» (min. -46:50). Questo denaro, a detta di Renzi, sarebbe stato usato «per fare misure come quota 100 e altre». Come abbiamo già scritto in passato, è vero che il governo Renzi aveva introdotto (art. 1 comma 974-978 legge di Bilancio 2016) un piano periferie, portato poi avanti anche dal governo Gentiloni. Il programma prevedeva la riqualificazione delle aree urbane degradate con un costo complessivo per lo Stato di 2,06 miliardi di euro".
Criminalità
Il dibattito ha, ovviamente, toccato il tema della criminalità, analizzato anch'esso da Pagella Politica:
"Nella parte conclusiva della trasmissione (min. -22:53), i due protagonisti hanno parlato del recente episodio di cronaca che ha coinvolto un agente di polizia ferito ad un orecchio. Renzi ha accusato Salvini di aver contribuito alla diffusione di una notizia falsa sostenendo che il leader della Lega abbia mostrato l’immagine dell’orecchio ferito sostenendo che l’agente di polizia era «stato morso da un immigrato nordafricano». Il leader di Italia Viva ha ragione. L’8 ottobre 2019 Matteo Salvini, ospite della trasmissione televisiva Di Martedì (La7), ha mostrato dal proprio telefono cellulare l’immagine di un uomo con una ferita dietro all’orecchio. L’ex ministro dell’Interno ha sostenuto che si trattasse di una ferita inferta a morsi ad un agente di polizia penitenziaria del carcere di San Gimignano da un immigrato proveniente dal Nord Africa. Renzi ha smentito la notizia rendendo nota, come già fatto da altri, la testimonianza della sorella dell’agente ferito che su Facebook aveva duramente criticato l’intervento di Salvini. In realtà non c’è stato nessun morso: come riportato l’8 ottobre da Ansa, l’agente è stato colpito «al volto con un oggetto contundente»".