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Renzi: "Il terzo polo può essere la sorpresa delle elezioni"

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Estratto dell'intervista di Ernesto Menicucci, “il Messaggero”, 9 agosto 2022.

Senatore Renzi, la rottura tra Calenda e il Pd che spazi apre per voi?
«Per noi è la conferma che la grande ammucchiata non funziona. Si va dagli elettori condividendo delle idee, non uno schema con il numero dei collegi. E davanti alla destra non si può gridare al fascismo, ma raccontare un'idea alternativa e più credibile di Paese. Spiace dirlo ma il Pd ha sbagliato tutta l'impostazione incapace di scegliere tra coalizione di tutti e agenda Draghi. E il Pd che fa? Imbarca i No-Nato e parla di aumentare le tasse. Ho sempre saputo che Letta fosse molto amico della Meloni, ma non pensavo cosi tanto».

Il Terzo Polo non è una chimera? In molti ci hanno provato in passato, anche lo stesso Monti, nessuno ci è davvero riuscito.
«Il tentativo di Monti partiva da un'idea tecnocratica. Noi partiamo dalla politica. Quello del 25 settembre sarà un seme, che avrà un ottimo risultato elettorale ma che sarà destinato ad affermarsi in futuro. Ci sono moderati che non vogliono votare la Fiamma, ci sono riformisti che non vogliono votare gli anti Draghi: dare loro un tetto significa avere una visione politica, non una lista di cose tecniche da fare. C'è l'anima del Paese dei nostri figli nel progetto del Terzo Polo, non una triste macchina da guerra per vincere (o forse meglio dire: per perdere) i collegi».

State cercando un'alleanza con Calenda? Lei si fida del leader di Azione?
«Quando abbiamo lavorato insieme, abbiamo lavorato bene. In particolar modo durante il periodo in cui abbiamo condiviso responsabilità varie di Governo. Le idee in comune sono più vicine delle diversità metodologiche e caratteriali che ci separano. Noi ci siamo posizionati sul Terzo Polo da subito. Se Azione ci sta, siamo pronti a ricominciare insieme, senza primogeniture ma puntando al bene dell'Italia. Io e Carlo insieme possiamo fare il botto».

Su quali basi potrebbe nascere un accordo? Sareste due front runner? E farete un listone unico Azione-lv?
«Penso che Azione debba avere il tempo di maturare una decisione difficile come quella di rompere l'accordo con il Pd. Occorre rispetto per scelte così travagliate. Quando saranno pronti a discutere, noi ci saremo. Se facciamo una lista unica ci sarà un solo front-runner. Se ne facciamo due, ce ne saranno due. Ma per come sono fatto io è la scelta politica che mi affascina, non la pur necessaria e doverosa ripartizione degli assetti. Se nasce Il Terzo Polo, è un progetto che funziona per l'oggi e soprattutto per il domani. E io sono pronto a dare una mano con generosità. Ma deve essere un progetto politico, non la semplice reazione al fallimento del rapporto col Pd».

A settembre parte la Leopolda. Messaggio da lanciare?
«Sarà un'esplosione di idee, di entusiasmo e di freschezza. Come sempre la Leopolda, del resto. Ci hanno preso in giro tante volte dicendo che eravamo soli. Eppure, soli soletti, abbiamo mandato a casa Conte e portato Draghi. E alla Leopolda tutta Italia si renderà conto che non siamo soli ma circondati da straordinarie persone di qualità».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.