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Renzi: “Non servono poltrone ma cantieri. Il Governo adesso pensi al lavoro”

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Estratto dell'intervista di Annalisa Cuzzocrea, "la Repubblica", 21 maggio 2020. 

"L’ho chiamata vendetta, dovevo dire giustizia. È in nome della giustizia che, se avessi seguito solo il merito della questione, Alfonso Bonafede non sarebbe più Guardasigilli". Matteo Renzi si è fermato, ancora una volta, sul ciglio del burrone. Italia Viva non ha votato le mozioni di sfiducia che avrebbero fatto cadere il governo Conte.

"Le poltrone possono tenersele, a me interessa la politica - giura l’ex premier - io voglio sbloccare i cantieri, una politica industriale, un’iniezione di fiducia che consenta al Paese di ripartire. Qui sta arrivando una crisi occupazionale senza precedenti, bisogna reagire".

Non ha molto senso dire a un ministro "lei ha sbagliato tutto e dovrebbe essere rimosso, ma voto contro la sfiducia", lo sa?
"Se sto sul merito, ha ragione lei: non ha senso. Noi condividevamo non solo la mozione di sfiducia di Emma Bonino, ma anche larga parte di quella del centrodestra. In più Bonafede è diventato ministro in nome del giustizialismo. Quattro anni fa diceva che un politico si deve dimettere anche solo se c’è un sospetto. Folle. Oggi il garantismo ha dato una lezione di stile ai giustizialisti. E poi c’è la politica. Una crisi oggi farebbe male al Paese".

Chi lo desidera può leggere l'intera intervista a questo indirizzo.