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Renzi: "La democrazia non è un reality show"

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La conferenza stampa di Italia Viva del 13 gennaio 2021, con Matteo Renzi, Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto.

"A dimettersi ci vuole coraggio e responsabilità". Così Matteo Renzi, leader di Italia Viva, aprendo la conferenza stampa dedicata a fare il punto sulla situazione politica. "È molto più difficile lasciare una poltrona che aggrapparsi alla tenace difesa dello status quo", ha scandito Renzi, riferendosi alle dimissioni delle due Ministre, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, e del sottosegretario Ivan Scalfarotto.

"L'emergenza non può da sola tenere in piedi un Governo", ha proseguito Renzi, spiegando che "se le forze politiche dell'attuale maggioranza hanno voglia di affrontare i temi che sono sul tappeto da mesi lo facciano, ma senza rinviare ancora, senza continui giochi di parole e rinvii. La democrazia ha delle forme e se non vengono rispettate come accaduto allora qualcuno deve avere il coraggio di dire anche per gli altri che il re è nudo". Renzi, inoltre, ha sottolineato il profondo e totale rispetto per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"Questo significa - dice poi Renzi - che l'abitudine di governare con i decreti legge che si trasformano in altri decreti legge, l'utilizzo dei messaggi a reti unificate, la spettacolarizzazione della liberazione dei nostri connazionali, rappresentano per noi un vulnus alle regole del gioco. Chiediamo di rispettare le regole democratiche".

"Abbiamo chiesto tre questioni al premier. Il primo è di metodo: non consentiremo a nessuno di avere pieni poteri, abbiamo fatto un governo per non darli a Salvini", ha ricordato Renzi. "Sul Recovery sono stati fatti passi importanti. Ma resta un grande problema, ovvero perché non si prende il Mes. Mes vuol dire più fondi per la sanità, non prenderli per un motivo ideologico è inspiegabile, irresponsabile", ha spiegato Renzi.

"Il punto - ha spiegato Renzi ai giornalisti - è che non saremo mai dei segnaposto. Siamo per la libertà, ma finché facciamo politica non smetteremo di portare idee e contenuti. E se c'è da parlare si va in Parlamento, nelle sedi istituzionali". "Non credo nel voto anticipato - ha proseguito Renzi - si voterà nel 2023, ma da qui al 2023 preoccupiamoci di creare lavoro per i giovani":

"Noi non siamo quelli che hanno la verità in tasca", ha ribadito Renzi, "è stato difficile trovare un punto di equilibrio, per esempio sulla fiducia a Bonafede". "Se c'è un'apertura - ha proseguito Renzi - se si vuol discutere di un programma di governo, non si fanno dichiarazioni in strada. Riabituiamoci alle forme democratiche: se c'è un'apertura si discute sui contenuti". "Se si vuole un patto di legislatura, insomma, lo si fa nero su bianco", ha spiegato. 

"Non voglio perdere le opportunità per questo Paese. Non è una questione di perdere la faccia. Dovreste avere rispetto per chi, come le Ministre, fa un gesto - quello di dimettersi - di tale coraggio", ha sottolineato Renzi.  Insomma, "Lo sbocco della crisi? Tocca a #Conte, nessuna pregiudiziale. Siamo pronti a discutere di tutto. Non ci interessa il nostro destino, ci interessa il Paese", spiega Renzi

"Un grave errore dimettersi? Assolutamente no. In queste settimane gli organi di informazione hanno scritto che non si può avere la crisi durante l'emergenza. Noi semplicemente ci siamo assunti la responsabilità di chiuderla questa crisi", ha spiegato Teresa Bellanova, intervenendo a sua volta.

"Non si può andare avanti per mesi, non c'è una sintesi, un programma su come governare fino a fine legislatura", ha detto Teresa Bellanova, nel corso della conferenza stampa. "Adesso diamo la possibilità a chi vuole costruire una chiusura a questa crisi e dire come si interviene, quali sono gli investimenti, quali sono le opportunità", ha aggiunto.

"Si parla di crisi e non si agisce. Ora penso che i costruttori possano davvero entrare in campo: con questa maggioranza? Con i responsabili, se ce li hanno? L'importante è dare risposte", ha spiegato Teresa Bellanova in conferenza stampa. "Un governo non si tiene in piedi perché fa il dpcm. Quello è gestire l'emergenza, ma durante l'emergenza oltre a fare un decreto ristori, devi porti il problema della crisi, che esiste. In questo Paese stanno aumentando le diseguaglianze. Puoi continuare ad avere risorse e opere e non avere i commissari? Noi la legge di bilancio abbiamo contribuito a scriverla ma assumiamo la responsabilità con il Paese, ma se il Presidente del Consiglio neanche si presenta in Aula...", ha aggiunto Bellanova. "Adesso i costruttori possono finalmente entrare in campo e anche i responsabili se ci sono. Facciano, ma l'importante è dire come si vogliono fare gli investimenti", ha concluso Bellanova.

"Noi lo facciamo per sgombrare il campo. Ho servito il mio Paese e quando le dimissioni saranno accettati tornerò a servire il Paese insegnando ai ragazzi. Il nostro Paese ha un problema di democrazia. Lo stile della decisioni all'ultimo minuto, le decisioni dei pochi e senza perché non è accettabile per una donna di scienza". Così la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti nel corso della conferenza stampa alla Camera.

"Noi non abbiamo chiuso gli occhi di fronte alla realtà. Noi apriamo uno spazio all'interno del quale ognuno si assume la propria responsabilità", ha spiegato Bonetti, sottolineando che: "se si vuole aprire un tavolo politico, lo si fa non annunciandolo. Se si vuole andare in parlamento va bene, è quello il luogo". "Il Family Act, nato alla Leopolda, è davvero l'unica riforma organica del governo Conte 2", ha ricordato Bonetti.

"Diedi le dimissioni il 28 febbraio, il mio partito mi chiese di ritirarle perché il momento era grave ma diciamo che qualche intuizione l'avevo avuta da prima". Così Ivan Scalfarotto durante la conferenza stampa alla Camera.

"Abbiamo ricevuto il Recovery Plan 24 ore prima di doverlo approvare e per averlo abbiamo dovuto alzare la voce", ha ricordato Scalfarotto, che ha ribadito che: "non può essere questo il metodo di un governo". "Non ne faccio una questione di nomi" ma "metto a disposizione il mio incarico con serenità" ha concluso Scalfarotto.

I tre esponenti di Italia Viva - Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto - a seguito della conferenza hanno reso pubblica la lettera inviata al Presidente del Consiglio. 


Chi lo desidera può rivedere la conferenza stampa qui di seguito o a questo indirizzo.