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Renzi: “Italia Viva sarà decisiva per far vincere De Luca”

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Intervista di Simona Brandolini, "Corriere del Mezzogiorno", 6 agosto 2020.        

«La mossa del cavallo» (è il titolo del suo libro presentato ieri a Vietri sul Mare) di Matteo Renzi in Campania è diventare «determinante» per la vittoria di Vincenzo De Luca.

Ma le chiedo subito, c'è un'inchiesta che sta lambendo il presidente ricandidato, sono coinvolti i suoi uomini della sanità. Lei è un garantista, De Luca però tace. Cosa ne pensa?
«Dobbiamo abituarci ad avere sempre lo stesso stile che è quello di rispettare le indagini quando vengono fatte e di commentarle quando vanno a sentenza. Qui in Campania ricorderete quante polemiche ci sono state su Vincenzo De Luca per vicende dalle quali, poi, è uscito in modo assolutamente trasparente. Ricordo la sua frustrazione quando ero collega sindaco con lui per certe indagini e ricordo la sua rabbia ai tempi della candidatura in Regione. Il giustizialismo sta al garantismo come la dittatura alla democrazia, su questa vicenda sono garantista. Sulle questioni sanitarie ci saranno inchieste à go go. Ci sono già a Bergamo, in Lombardia e anche in Campania. Le inchieste e le indagini vanno fatte, chi sbaglia deve pagare, ma chi sbaglia non lo decidono i tweet dei social, chi sbaglia lo decide la magistratura con sentenza passata in giudicato. In questo caso, garantismo nei confronti degli indagati e della Regione Campania. Il dato di fatto è che la Regione Campania il Coronavirus lo ha gestito meglio di altre. Questo è un dato di fatto inappuntabile».

Per vincere De Luca sta ampliando a dismisura la coalizione, De Mita l'ha definita un'ammucchiata. Diciassette liste, tra cui moltissime civiche che sono spesso contenitori per transfughi e voltagabbana. Non crede sia venuto il momento di mettere un tetto alla proliferazione di liste?
«Non so se è arrivato a quota diciassette, so che ne conosco una di lista ed è quella di Italia Viga. E questa lista è una bella lista. E forte e faremo un risultato superiore rispetto a quello che ci si aspetta».

Cioé?
«Noi saremo decisivi per la vittoria di De Luca. E voglio dire ad alcuni deluchiani o deluchini: non è Italia Viva il nemico. Bisogna iniziare a capire che lo sforzo che sta facendo Italia Viva è straordinario perché anche qui si vinca e se qualcuno si candida o lavora con Italia Viva merita il rispetto di tutti, deluchini compresi».

Il passaggio di alcuni consiglieri salernitani al suo partito sta creando problemi quindi.
«La partita è tra De Luca e Caldoro. E io credo che sia meglio De Luca, punto. Dopodiché, ripeto per chi vuole veramente dare forza a un progetto serio sulla Campania, Italia Viva sta facendo delle liste molto competitive: la nostra idea è che, nei prossimi mesi, avremo tanti problemi perla crisi occupazionale. Conosciamo i danni che il Coronavirus ha prodotto soprattutto sul turismo. Ma, non solo sul turismo, la ristorazione e quanto collegato. Vogliamo far sì che questa regione riparta».

Ma contesta misure di protezione come il Reddito di cittadinanza.
«Il Reddito dà un messaggio diseducativo. Cos'è il Sud? Quando a Napoli spiegammo a Tim Cook che poteva fare la Apple Academy alla Federico Il sembrava una stranezza. È mai possibile che il Sud possa accettare di avere un sussidio, creando una sudditanza con chi lo eroga? Basta con la rassegnazione, perché il Mezzogiorno ha potenzialità devastanti, in senso positivo. Il Reddito educa ad avere bisogno e non a provarci. Questo è il punto. Se non ci si prova si sprecano talenti e le opportunità. La grandezza di un popolo è volerci provare. Basta con l'atteggiamento rinunciatario. Nel 2016 la Campania cresceva più di tutte. E evidente che non è il Triveneto, che non ha quella strutturale industriale. Ma insomma, basta con i baciamano a Salvini dopo che ha insultato il Sud per anni. Il meccanismo della sudditanza al potere non va bene. Capirlo sarebbe una svolta culturale pazzesca. Diamoci una smossa».

L'anno prossimo si vota per le amministrative. Qual è il profilo dei candidati sindaco?
«Ha presente la Raggi? Ha presente de Magistris? Il contrario. Abbiamo bisogno di sindaci che amino le città».