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Renzi: “Elogio della tenacia di Bergamo”

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Intervista di Giuseppe Lupi, "Eco di Bergamo", 3 maggio 2020.   

Parole che hanno scosso l'intera comunità bergamasca, quelle pronunciate da Matteo Renzi, leader di Italia Viva, durante l'intervento al Senato, giovedì. Ecco il passaggio che ha fatto scatenare la bufera: «La gente di Bergamo e Brescia - ha detto Renzi che non c'è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire». Il senatore, dopo il coro di proteste (di Giorgio Gori comprese), non ci sta, e dichiara al nostro giornale che si è trattato di un clamoroso equivoco.

«Chiunque abbia ascoltato il discorso al Senato - cosa che invito anche i vostri lettori a fare - sa che si è trattato di un omaggio al carattere tenace e laborioso della vostra terra. E si rende conto di quanto sia stata strumentale questa polemica. Del resto sempre al Senato avevo fatto un elogio a Bergamo anche qualche settimana fa, quando ho detto che gli alpini della vostra provincia sono stati più bravi degli operai cinesi di Wuhan nella costruzione dell'ospedale da campo. Se anche una sola famiglia delle vittime, tuttavia, si fosse sentita offesa - si scusa Matteo Renzi - , mi dolgo profondamente. Ma resta il fatto che io ho detto altro. E chi ha ascoltato il discorso nella sua interezza lo sa».

A Matteo Renzi abbiamo chiesto, stante la diversa distribuzione del contagio nelle varie regioni del nostro Paese, come vorrebbe regolare, se fosse lui a decidere, la fase 2.
«Vorrei che facessimo come gli altri Paesi europei. Diamo delle regole e rispettiamole. Più che la discussione burocratica sui codici Ateco è importante mantenere la distanza, fare i test sierologici, i tamponi a tappeto, verificare la tracciabilità dei positivi. E chi è in regola con i dispositivi può e deve aprire: abbiamo ancora un anno di convivenza con il virus, non possiamo morire di fame. Ovviamente teniamo tensive. E se scatta un focolaio va immediatamente isolato. Evitiamo cioè di ripetere gli errori di febbraio. Ma se facciamo le cose sul serio possiamo ripartire piano piano in sicurezza».

E a proposito del sostegno ad imprese e famiglie, Renzi fa un affondo sulla politica del Governo: «Basta con questo approccio da Stato etico, diamo risorse ai cittadini. E lasciamo loro la libertà. I cittadini vanno trattati come persone adulte, non con il paternalismo populista. Preoccupiamoci di evitare i fallimenti, piuttosto. E i licenziamenti. Se offriamo regole chiare - conclude Matteo Renzi - poi possiamo dare fiducia agli italiani».