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Renzi: "Draghi accetterebbe un bis. Noi all'opposizione se vince Meloni"

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Estratto dell'intervista di Carlo Bertini, “la Stampa”, 16 settembre 2022.

«Ove si creassero le condizioni e Mattarella glielo proponesse, sono certo che Mario Draghi accetterebbe». Matteo Renzi, che guida con Carlo Calenda il Terzo Polo, non dubita che, nel caso dalle urne non uscisse un chiaro vincitore, sarebbe possibile un governo Draghi bis. Ed esclude qualsiasi sponda al centrodestra, perché «se ci sarà un governo Meloni noi saremo all'opposizione». Ma l'ex premier non risparmia fendenti a Enrico Letta, che «vive di rabbia emotiva e per rancore personale ha preferito rompere l'alleanza con Italia Viva, pensando di farci un danno, in realtà facendoci un favore».

A cosa puntate, che obiettivo minimo vi date?
«Se facciamo più del 10% saremo decisivi in Parlamento per la nascita di un governo serio e istituzionale. Se facciamo meno del 10% al Governo ci va la Meloni e noi faremo un'opposizione civile ma rigorosa. E dedicheremo il resto del tempo a creare una casa comune dei riformisti europei visto che la Meloni è sovranista e il Pd finirà di nuovo tra le braccia grilline».

La vicenda dei fondi russi a dieci giorni dal voto secondo lei desta perplessità. In che senso?
«Sollevai il tema delle ingerenze russe fin dal 2016. Pochissimi organi di stampa hanno rilanciato quei temi: La Stampa costituisce un'autorevole eccezione ma la maggioranza ha ignorato il problema. E ora all'improvviso ne parlano tutti? Qualcosa non mi torna. Cinque Stelle e Lega hanno sempre flirtato con Russia Unita ma penso lo facessero gratis. Se qualcuno ha delle prove le tiri fuori, altrimenti diventa un autogol. Mi interessa sapere quale partito ha intascato soldi russi ma mi interessa capire quali partiti hanno sprecato soldi italiani: le truffe del reddito di cittadinanza e dei bonus edilizi, quota 100, i banchi a rotelle. E in questo caso non c'è bisogno di report speciali: i responsabili sono Cinque Stelle e Lega».

In ogni caso, ha avvertito la Meloni che ogni due anni lei fa cadere un governo: prevede un'altra crisi nel 2023?
«Ho fatto una battuta scherzosa che però esprime un concetto serio: in Italia i governi si fanno in Parlamento. Nessuno può buttare giù il governo dall'esterno: occorre che qualcuno si smarchi. E vedendo i litigi di queste ore tra Salvini e Meloni ci sta che i due litighino. Non prevedo il crollo nel 2023 o nel 2024, non ho doti divinatorie: garantisco soltanto che se ci sarà una crisi di governo, faremo l'interesse del Paese come già accaduto nel 2019 quando abbiamo fermato Salvini e nel 2021 quando abbiamo fermato Conte. Meloni ha risposto piccata che io non ho rispetto istituzionale. Dico a Giorgia che se non è passata la riforma costituzionale e la legge a doppio turno con il ballottaggio è perché quelli come lei hanno votato contro al referendum del 2016».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.