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Renzi: “Così il governo calpesta la Costituzione. Faccia un decreto vero e il Parlamento lo voti”

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Estratto dell'intervista di Annalisa Cuzzocrea, "la Repubblica", 28 aprile 2020.   

Roma. Matteo Renzi definisce l'ultimo dpcm sull'emergenza coronavirus "uno scandalo costituzionale". L'ex premier si impegna, con Italia Viva, a votare le misure economiche preparate dal ministro Gualtieri. Anche con la fiducia, se servirà. Ma fa un appello al Pd: "Ora basta, non possiamo calpestare i diritti costituzionali con un dpcm. Trasformiamo il testo in un decreto e portiamolo in Parlamento".

Il nuovo dpcm sblocca dal 4 maggio la gran parte delle attività produttive. Non era quello che chiedeva?
"La ripartenza è lenta. Non si rendono conto che in autunno ci sarà una carneficina di posti di lavoro. Ma in ogni caso il testo è un errore politico, economico e costituzionale. Politico perché delega al comitato tecnico scientifico una scelta che è politica: contemperare i rischi. Lo scienziato ti dice che c'è il coronavirus, il politico decide come affrontarlo. E se in Umbria o Alto Adige non ci sono contagi queste regioni non possono avere le stesse restrizioni della provincia di Piacenza".

La mancata regionalizzazione delle misure è una scelta scientifica o politica?
"È una scelta sbagliata. E se fosse politica sarebbe controproducente, perché serve a Salvini, che invece era in un angolo. Un presidente del Consiglio non deve guardare gli indici di gradimento, ma il numero dei posti di lavoro, l'andamento del Pil, le previsioni internazionali. Secondo una stima di Goldman Sachs il lockdown italiano è stato il più duro di tutti. Francia, Germania, Spagna, stanno ripartendo più velocemente di noi dopo aver rallentato meno di noi: ci strappano fette di mercato".

Per chi lo desidera, l'intervista completa è disponibile a questo indirizzo.