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Renzi: "Basta stallo del governo, senza una rotta la navigazione è pericolosa"

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Intervista a Matteo Renzi di Claudio Cerasa, "Il Foglio", 27 giugno 2020.     

"E' ora del modello Ursula: quello schema di gioco, in Europa, sta funzionando. L'Italia? Basta stallo. Senza rotta, la navigazione è molto pericolosa. Numeri della maggioranza? Nel centrodestra c`è una miniera". La nuova agenda per ripartire. Intervista a Renzi.

Il futuro dell'Italia si deciderà nei prossimi novanta giorni e da qui alle elezioni regionali capiremo davvero cosa succederà al paese. Capiremo se il governo riuscirà a essere all'altezza delle sfide di questa fase storica così complicata. Capiremo se la maggioranza riuscirà a rafforzarsi seguendo l`unica strada che ha a disposizione: pensare un po' meno al presente e un po` più al futuro. Avere una visione che vada oltre le dirette Facebook e i sondaggi. Capiremo se l`Italia avrà la forza e le persone giuste per contare in Europa. Capiremo se la partita di ritorno del Papeete è una partita che le forze antisovraniste vogliono vincere o se è una partita che le forze antisovraniste hanno deciso di perdere". Matteo Renzi dice di voler ragionare, di non voler fare polemiche, di non avere ambizioni da Pierino, di voler cercare un approccio costruttivo e in questa chiacchierata con il Foglio parla del futuro, parla delle sfide del governo, parla della crisi economica, parla della battaglia contro il nazionalismo e parla anche delle prossime regionali, dove è convinto che il suo partito, Italia viva, dimostrerà di avere numeri migliori rispetto a quelli registrati dai sondaggi. "Anche perché peggio mi sembra impossibile. Ma i conti si faranno il 21 settembre". E in vista di quell'appuntamento, Renzi è convinto che il suo partito dimostrerà che la vitalità del governo sarà direttamente proporzionale alla centralità che verrà data all'agenda di Italia viva. "Stiamo attenti - dice Renzi - a non commettere uno storico errore commesso negli ultimi anni dalla sinistra. Ovverosia: nazionalizzare elezioni che, per quanto coinvolgano circa 24 milioni di elettori, non possono che restare regionali. Le regionali saranno ovviamente un appuntamento importante e saranno un test per misurare la forza di tutti i partiti. Ma non debbono essere trasformate in una prova decisiva per il governo. Il futuro dell'esecutivo non dipende dal voto regionale, ma dipende dalle scelte che farà il governo da qui ai prossimi mesi". Già che ci siamo, a proposito di regionali: in Puglia, Italia viva ha scelto di costruire un'unica coalizione insieme ad altri partiti per così dire centristi, per combattere contro Michele Emiliano. Partiti come +Europa e come Azione di Carlo Calenda. E` un modello replicabile nel futuro? "E` presto per dire se il modello Scalfarotto, inteso come possibile aggregazione tra le forze politiche alternative ai vecchi poli, possa essere un modello da ripetere in futuro. Quello che posso dire è che dopo aver visto in questi anni il modo in cui Emiliano ha governato la regione, il modo in cui ha gestito il caso Ilva, il modo in cui ha giocato con il populismo, il modo in cui ha alimentato il complottismo, il modo in cui ha gestito il potere, posso dire che una forza politica che si considera riformista e alternativa ai populismi non poteva che scendere in campo, compatta, contro un presidente pericoloso per la sua regione. E sì, è vero: quattro anni fa, quando Emiliano venne candidato alla guida della Puglia, il segretario del Pd ero io. Ma dopo aver visto Emiliano governare e dopo aver visto ciò di cui è capace, o meglio ciò di cui non è capace, c'era solo un'unica scelta responsabile: creare un`alternativa non populista a un modello di governo populista".

Chi lo desidera, può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.