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Renzi: "Basta isterie, sbagliato chiudere la scuola"

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Estratto dell'intervista di Eugenio Fatigante, "Avvenire", 9 gennaio 2022. 

 

Senatore Matteo Renzi, partiamo dal Covid. Sul decreto che ha fissato l'obbligo vaccinale per gli "over 50" sono piovute varie critiche: eccesso di burocrazia, troppi compromessi, sanzioni ridicole. Qual è il suo giudizio?

Si poteva e doveva fare più semplice. Ma il punto fondamentale è molto chiaro: basta isterie, basta catastrofismi. Se rivacciniamo, il Covid non fa più paura. Bisogna accelerare sulle terze dosi e fare meno polemiche.

 

La scuola va tenuta aperta. Lei ha criticato i banchi a rotelle e i soldi sprecati. Tuttavia, non è che in questi mesi si siano viste molte idee. Qual è la sua ricetta?

Io sostengo al 100% la linea di Draghi sulle riaperture delle scuole. Quando c'è qualche problema la prima cosa che in tanti propongono di chiudere è la scuola. Ma è un errore clamoroso. Basta con questa cultura nichilista per cui i nostri figli possono andare in pizzeria o a sciare, giustamente, ma non a scuola. Io dico di più: teniamo aperte le scuole, contro la povertà educativa, ma anche come hub per mandare team medici a vaccinare dentro le scuole. Quando ero ragazzo, a scuola facevamo la visita medica. Sa quanti ragazzi, magari più poveri, non possono permettersi visite accurate? Investiamo in educazione e in sanità: non consideriamo la scuola come luogo per untori, ma al contrario trasformiamola in un presidio di salute e di libertà.

 

Lamenta i troppi allarmismi che si fanno sul Covid.

Sì, leggo dichiarazioni roboanti di catastrofi in arrivo. Non le condivido. Mi sembra allarmismo ingiustificato. E direi basta con la lettura quotidiana del bollettino cinico. Guardiamo dentro i numeri, non spariamo a casaccio. A fine marzo 2020 le immagini dei camion con le bare facevano il giro del mondo. Allora avevamo più di 80mila contagiati e 4mila persone in terapia intensiva. Oggi i contagiati sono venti volte di più: oltre un milione e 600mila.

 

Contano le terapie intensive?

Esatto. È il vero indicatore importante per giudicare la tenuta degli ospedali, e oggi lì ci sono 1.500 persone. Cioè meno della prima ondata, nonostante l'esponenziale crescita dei contagi. Questo fenomeno ha una spiegazione di sette lettere: vaccino. Dunque vacciniamoci e smettiamo di fare show inutili alla ricerca della visibilità.

 

Forti ritardi sulla terza dose, norme confuse. Il governo Draghi ha già perso parte della sua spinta vitale?

Nell'ultimo mese si è creato il classico impasse in attesa di capire che succede per il Quirinale. Niente di grave. Si è solo perso del tempo sulla terza dose, come ho fatto notare qualche settimana fa a Speranza. Il governo Draghi ha salvato il Paese nel 2021, ora l'Italia del 2022 non deve fermarsi.



Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.