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Renzi a Firenze: "Oggi corriamo per far vincere l'Italia"

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L'intervento in apertura della campagna elettorale, 1 settembre 2022.

Tutto esaurito nella Sala Rossa del Centro Congressi di Firenze per "La Toscana, sul serio", una serata con Matteo Renzi, per l'apertura della campagna elettorale, in cui il pubblico presente ha dimostrato tanto entusiasmo e tanta passione. Dopo un'introduzione a cura dei candidati ed esponenti di Azione-Italia Viva in Toscana - Nicola Danti, Gabriele Toccafondi, Lucia Annibali, Stefano Scaramelli, Stefania Saccardi e Barbara Masini - Renzi ha preso la parola.

"In politica ci sono dei luoghi del cuore che ti restano dentro. Uno di questi è la Sala Rossa da dove 14 anni fa è partita la nostra straordinaria esperienza politica collettiva", ha esordito Renzi, ringraziando per la calorosa accoglienza.

"Oggi corriamo per far vincere l'Italia e io credo che una Sala Rossa così piena a Firenze l'avete vista poche volte. Io l'ho vista poche volte, sono orgoglioso di questa straordinaria esperienza e penso che saremo la vera sorpresa delle elezioni. A tutti quelli che dicevano che a Firenze ci sarebbe stata una accoglienza tiepida dico che questa è la risposta", ha proseguito.

Coprifuoco, guerra, razionamento. Queste le tre parole dalle quali parte il discorso di Matteo Renzi. Tre parole che non avremmo creduto di dover pronunciare e ascoltare nel nostro tempo e che fanno paura.

"Siamo stati gli unici in questa legislatura a chiedere una commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia", ha detto Matteo Renzi, ricordando il biennio di pandemia e il lockdown. "Noi non ci rassegniamo a una verità di comodo e andremo fino in fondo anche nella prossima legislatura", ha aggiunto.

"La guerra - ha detto - è una cosa alla quale non ci possiamo abituare". Renzi prende le mosse dalla recente scomparsa di Gorbaciov, per la sua riflessione. E, tuttavia, allarga lo sguardo ai temi della politica internazionale: la crisi ucraina, ma anche la Siria, la Libia, quel che accade a Taiwan. "Oggi abbiamo la possibilità di raccontare un'Europa diversa, come ponte, non soltanto fisico, ma anche politico, verso il Mediterraneo, come fu l'intuizione del sindaco La Pira", ha spiegato. 

"Razionamento: è la parola che più spaventa gli italiani", dice Renzi, per poi rivolgersi al governatore Giani: "Caro Eugenio, se non si procede ad attivare il rigassificatore a Piombino, rischiamo il razionamento". Sulla questione bollette, Renzi ha ricordato la proposta di Carlo Calenda, ovvero l'ipotesi di fermare la campagna per lavorare insieme per risolvere l'emergenza.

Un passaggio è stato, poi, dedicato ai diritti civili. "Abbiamo fatto leggi sull'autismo, contro il caporalato, sul Terzo settore, le unioni civili, tutte riforme che fanno parte di una stagione di diritti che noi rivendichiamo e sulla quale non prendiamo lezioni da chi ha fatto fallire il disegno di legge Zan per avere una bandierina ideologica da agitare in campagna elettorale sulla pelle delle persone. Avete dimostrato di essere bravi a fare i convegni, non le leggi. Tenetevi Instagram, io la Gazzetta Ufficiale", ha detto Renzi.

Opere pubbliche: sul tema, Renzi ha ribadito l'impossibilità del dire no a tutti, portando al pubblico presente il noto esempio della diga di Bilancino, fondamentale per Firenze. "Fondamentale riprendere i lavori interrotti, durante la prossima legislatura, lavori dei quali spesso non si parla", ha proseguito Renzi, ricordando opere già finanziate dal Governo Renzi, come le casse di espansione e la diga di Levane, che garantiranno, con la conclusione dei lavori, la messa in sicurezza dell'Arno. "La gestione del territorio", ha sottolineato, "è fondamentale ed indispensabile". 

Questione energia: la proposta è quella di sbloccare le opere necessarie, abbassando le bollette e attraendo nuove imprese e investitori, anche implementando le infrastrutture come l'aeroporto di Peretola. Insomma, "va cancellata la Toscana dei no, la Toscana dei niet", dice Renzi

Tre messaggi brevi, in chiusura. Il primo è diretto al Partito Democratico. Renzi ricorda la narrazione diffusa secondo la quale per i dem allearsi con Iv avrebbe significato perdere voti. A inizio agosto, i dem si accorgono che più che perdere voti, c'è il rischio di perdere collegi. "Al Pd dominato dal rancore personale di Enrico Letta mandiamo un abbraccio affettuoso. Noi non rispondiamo al rancore con la polemica. Avete scelto questa strada? Vi ringraziamo. Non avremmo mai potuto stare in una coalizione che mette in discussione il diritto di esistere di Israele. Grazie, caro Enrico, per averci impedito di stare in una coalizione che vuole abolire la proprietà dei jet. Se volete fare le cose sul serie, bisogna capire che per difendere l'ambiente si sbloccano gli ambienti, come quelli nucleari di nuova generazione". Insomma, scherza Renzi: "i compagni del Pd copiano Di Maio, che voleva abolire la povertà. Loro vogliono abolire la ricchezza". In conclusione, dice Renzi: "Il 26 settembre faranno l'analisi della sconfitta e manderanno a casa Letta". 

Secondo messaggio: si parla di Giorgia Meloni, "accusata - dice Renzi - di essere fascista". "Io non credo che sia fascista. La cultura politica che la fiamma rappresenta sicuramente spaventa. Ricordiamo che Meloni ha chiesto l'impeachment di Mattarella, come Di Maio", ha proseguito. "Ma c'è un punto sul quale riflettere. Il suo sovranismo non è patriottico. Non votare il PNRR non è fare gli interessi degli italiani. Se si fa il sovranista, non si fa l'interesse dell'economia italiana: la nostra manifattura è leader nel mondo. Abbiamo bisogno dei mercati globali", ha spiegato. Insomma, "il sovranismo uccide l'economia italiana. Lo capiscono tutti, tranne la Meloni".

Terzo messaggio: il tema è Giuseppe Conte. "Prenderà i voti di persone che hanno una cultura politica opposta alla nostra. Quelli che non si appassionano allo studio, all'approfondimento, ma vivono di slogan". Renzi, a tal proposito, ha ricordato la misura del superbonus 110%, quella dei banchi a rotelle: misure che hanno comportato truffe e dispendio di denaro pubblico.

"Non è stato facile far partire il progetto del terzo polo, di Renew Europe in Italia", ha detto Renzi, avviandosi alla conclusione. "Chi ha vissuto questi mesi sa quanta fatica si è fatta, quanto siano stati difficili certi momenti. Difficile è stato avviarsi verso un percorso incerto, all'ultimo tuffo". "Molti nostri parlamentari  - ha proseguito - avrebbero avuto più chance se avessimo corso da soli. Tanti hanno accettato un sacrificio, perché crediamo in un progetto". "Nel mondo la democrazia è in crisi, l'Europa ha bisogno di unitarietà nelle famiglie politiche. Ebbene, se avessimo fatto fallire questo progetto, avremmo fatto un danno al Paese", ha ribadito. "Per questo, sono fiero di aver fatto un passo di lato, per consentire a Carlo di essere frontman. Con lo stesso spirito di 14 anni fa, quando feci un passo avanti, ne ho fatto uno di lato perché so che con il Terzo Polo faremo un risultato incredibile", ha sottolineato Renzi.

Insomma, ha proseguito, "è nelle nostre mani la possibilità di riportare Mario Draghi a Palazzo Chigi. L'unico voto utile è per noi. Sono sicuro che qui, in Toscana, i nostri candidati faranno un grande risultato, lo vediamo dall'accoglienza che ci riservano le persone". "A chi, in questi mesi, ci ha dato per bolliti, diciamo che ancora a lungo bisognerà fare i conti con noi. Noi, qui, ci siamo e vogliamo andare a doppia cifra. Dobbiamo farlo per l'interesse del Paese e di questa città", ha detto Renzi. "A Firenze - ha concluso Renzi, citando Dante - le stelle sono un po' speciali. Se tu segui tua stella, non puoi fallire. Seguite la vostra stella, siete uomini e donne che credono nella politica. Persone vere, che soffrono e si emozionano. Siete la dimostrazione che la politica ha un'anima e che, nei prossimi 24 giorni, potremo lavorare insieme per salvare il Paese".