La notizia su "la Gazzetta del Mezzogiorno", 19 settembre 2022.
Rivendica la sua stagione riformista al governo, le scelte pro gasdotto e pro acciaio a Taranto. È un Matteo Renzi in forma quello che si è recato ieri a Bari, nell'AncheCinema, accolto da Teresa Bellanova (capolista al Senato in Puglia) e da alcune centinaia di sostenitori nel teatro (nel parterre tra gli altri anche Maria Elena Boschi, Ada Fiore, Titti Cinone e Massimo Cassano).
Renzi soprattutto tiene a rimarcare la sua differenza e la serietà del progetto Azione-Italia Viva rispetto alle proposte in campo. E lo fa tornado sulla querelle lessicale che lo ha visto polemizzare duramente con il capo politico dei 5S: «Conte ha sbagliato con le sue parole. Avrebbe potuto cavarsela dicendo "chiedo scusa, l'ho detta male, non volevo minacciarti" e invece rilancia perché gli serve aggredire l'avversario e spargere odio».
Aggiunge una considerazione amara: «Ho i profili social invasi da minacce di morte. Conte si dimostra un uomo senza valore che usa un linguaggio mafioso e non parla delle cose su cui invece dovrebbe essere giudicato come lo stop alla missione Italia Sicura». Duro anche con l'ex ministro dem Francesco Boccia: «Non ha mai vinto. L'altra volta l'ho messo in lista e ora chiedo scusa ai pugliesi».
La proposta di Azione-Italia Viva è illustrata così: «Noi noi sulle questioni nazionali e locali abbiamo sempre messo al centro prima l'interesse del Paese anche a costo di fare qualche battaglia difficile, come quando c'era da mandare a casa Conte e portare Draghi».
Uno sguardo sui grandi dossier del Tacco d'Italia: «Quando c`era da combattere per il Tap, se avessimo ascoltato le minacce di Michele Emiliano, non lo avremmo mai realizzato e oggi sappiamo che quest'opera salva la Puglia e l'Italia. E potremmo andare avanti: dalla Xylella all'Ilva, fino alle questioni di attualità vale a dire che bisogna aumentare gli stipendi, noi siamo partiti con gli 80 euro e il tema del lavoro e non del sussidio e dell'assistenzialismo, il tema del Jobs act, dell'industria 4.0. Insomma noi in questi anni siamo stati la serietà».
Al governatore pugliese riservati altri strali: «Emiliano ha detto che il cantiere della Tap sembrava Auschwitz, che con la "Buona scuola" deportavamo le persone, che stavamo strangolando questa terra per la Xylella, che volevamo distruggere il mare con le trivelle e il Salento con il tubo di Melendugno che peraltro è sempre Bandiera Blu e poi da un palco ha detto che gli avversari che vengono qui sputeranno sangue. Emiliano non hai iniziato a fare politica per diventare un manganellatore dei tuoi avversari».
Renzi poi ha detto di attendersi «un grande risultato» dalle sue liste, «con le capolista Mara Carfagna alla Camera, e Teresa Bellanova al Senato, una risposta ai listini maschilisti che il Pd ha fatto».
Polemica con Conte e Emiliano anche Teresa Bellanova: «Non so quanti voti prenderete, ma con le vostre invettive avete fallito il vostro appuntamento con la civiltà delle relazioni. Noi stiamo combattendo per affermare una visione riformista del Paese e per dare una lezione di stile su cosa significa non trasformare gli avversari politici in nemici personali. Matteo Renzi ha il diritto di andare dovunque, e non lo fermeranno le minacce di Giuseppe Conte. Noi contrastiamo fieramente chi avalla lo scambio voto-assistenzialismo".