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Regione Veneto, formazione degli operatori socio sanitari: l'interrogazione di Davide Bendinelli

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La notizia pubblicata da "l'Arena", 4 maggio 2021.

Anche Davide Bendinelli in campo contro la delibera della Regione Veneto che vuole conferire «competenze superiori» agli operatori socio sanitari (oss) che, nel sistema sanitario regionale, «verrebbero a svolgere mansioni svolte solo dagli infermieri, appositamente formati e laureati».

Il sindaco di Garda e deputato di Italia Viva ha firmato un'interpellanza urgente assieme ai colleghi Sara Moretto e Lisa Noja, presentata in aula da Maria Elena Boschi.

«Il 16 marzo 2021», ha sottoscritto Bendinelli, «la giunta del Veneto ha emanato la delibera numero 305, che approva il Percorso di formazione complementare in assistenza sanitaria dell'operatore socio-sanitario. La delibera punta a inserire gli oss in sostituzione degli infermieri nelle strutture socio-sanitarie per anziani. Con nota del 29 marzo 2021 la Fnopi, Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche, il coordinamento degli ordini delle professioni infermieristiche del Veneto, ha dichiarato irricevibile la possibilità di utilizzare gli oss per atti propri dell'assistenza clinica del paziente di competenza esclusiva di medici e infermieri, sottolineando che la delibera pone a serio rischio sia la persona assistita che gli stessi operatori, configurando profili di dubbia legittimità e responsabilità professionale».

Il coordinamento degli Ordini delle professioni infermieristiche veneto ha chiesto «la sospensione immediata dell'atto». «Molte strutture venete sono centri servizi per anziani residenziali che non hanno neppure un direttore sanitario e gli utenti sono seguiti dai medici di base», hanno ripreso Bendinelli e le colleghe. «Il diritto all'assistenza nelle Rsa deve garantire la sicurezza degli ospiti».

Di qui la richiesta di conoscere «quali iniziative intenda assumere il governo in relazione alla delibera della Regione per garantire adeguati standard qualitativi ai servizi socio sanitari, nel rispetto delle qualifiche professionali e della salute e sicurezza degli assistiti».