La notizia su "il Secolo XIX", 26 novembre 2020.
L'ospedale di Rapallo e i privati, la mancanza di strutture per i pazienti dimessi dai reparti Covid ma ancora positivi al virus, la gestione dei tamponi e le dotazioni di sicurezza per le pubbliche assistenze: a indicare quattro note dolenti della sanità pubblica del Levante sono i comitati civici di Italia Viva di Chiavari, Rapallo-Santa Margherita e Sestri Levante.
Le loro osservazioni — indirizzate all'attenzione di Alisa e del presidente della Regione Liguria — sono accompagnate da una richiesta rivolta al governatore stesso. «Chiediamo al presidente Giovanni Toti, impegnato a gestire la complessa macchina regionale, di nominare un assessore alla Sanità e che sia espressione diversa dell'area precedente — scrivono i coordinatori di IV Fiorenza Franco, Giorgio Gianello, Luca Fava, Lorenza Traverso e Mattia Villani -. La Liguria ha bisogno di una figura di riferimento che si occupi a tempo pieno di questo importante assessorato».
Secondo gli esponenti locali di Italia Viva, il bisogno è dimostrato dall'andamento della pandemia e da quattro punti critici irrisolti. Con la nota, Italia Viva chiede quali siano i benefici, economici e non solo, della locazione ai privati di un piano dell'ospedale di Rapallo, «volutamente sottoutilizzato». Secondo i coordinatori, infatti, la struttura — al pari dell'ospedale di Santa Margherita o l'ex caserma di Caperana, potrebbero essere utilizzato per somministrare le cure a bassa intensità ai pazienti dimessi dai reparti Covid dell'ospedale di Sestri, ma ancora positivi al virus. In tali circostanze, finora i dimissionari vengono trasferiti in strutture al di fuori del Tigullio. La terza richiesta riguarda la gestione dei tamponi: «L'Asl 4 non è ancora autonoma per processare i tamponi e la dipendenza dall'Asl 3 produce ritardi. Sarebbe indispensabile, per contenere davvero la diffusione del virus, poter fare tamponi su larga scala allo scopo di individuare e isolare le persone asintomatiche». Infine, Italia Viva chiede che i dispositivi di protezione individuale (tute, guanti e mascherine) siano forniti gratis alle pubbliche assistenze.