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Regionali, Veneto, Sbrollini: "Sì ai 36 miliardi del Mes alla sanità"

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Intervista di Albino Salmaso, "la Tribuna di Treviso" e altri giornali GEDI, 8 settembre 2020.

Cosa ne pensa della manifestazione dei no vax a Padova, senatrice Daniela Sbrollini?
«Mi pare un'autentica follia da condannare. Noi organizzeremo un sit in a favore dei vaccini e della ricerca medica. Basta con le fake news. Ma in Veneto bisogna introdurre l'obbligo dei vaccini anti-influenzali, come ha fatto il Lazio. Non sappiamo se Zaia ha acquistato le dosi necessarie per coprire tutte le fasce a rischio. Io ho sempre vaccinato i miei tre figli e vanno ascoltati i pediatri e i medici».

Come pensa di contrastare lo strapotere della Lega?
«Nel 2015 ha votato il 54% dei veneti e c'è il rischio che la gente stia a casa dando per scontato il trionfo di Zaia. Italia Viva ha lanciato un progetto riformista per agganciare il Veneto all'Europa. Nel 2023 Zaia abbandonerà questa regione. C'è una gara tra le due Leghe, ma in Parlamento è solo Salvini a dettare la linea. Il centrosinistra invece è allo sbando e succube del M5S».

Renzi un anno fa ha fatto nascere il governo Conte Pd-5Stelle. Ora siete profondamente insoddisfatti, che succede dopo le regionali?
«Renzi ha fatto bene a dare lo sfratto a Salvini e ad impedire ai populisti anti-Europa della Meloni di mettere piede a Palazzo Chigi. Il governo è nato per un capolavoro di Matteo, che domani sarà a Vicenza a Villa Bonin Maistrello. Con Salvini, l'Italia sarebbe stata travolta dal Covid come il Brasile di Bolsonaro e l'America di Trump. Grazie al ruolo decisivo di Italia Viva abbiamo portato a casa i 209 miliardi del Recovery Fund e ora attendiamo i 36 miliardi del Mes».

Conte ha cambiato idea?
«Dietro le quinte Conte e i 5Stelle dicono di sì, i 36 miliardi servono per rilanciare la sanità, la scuola e le infrastrutture. Il Veneto deve sedersi al tavolo del governo senza conflitti ideologici. Altre regioni hanno già chiesto di ragionare su come spendere i 209 miliardi dell'Ue».

Perché non avete appoggiato il centrosinistra?
«Perché la candidatura del professor Lorenzoni è solo frutto della ,divisione delle correnti Pd. È un ottimo docente universitario, ma la coalizione avrebbe potuto investire su una figura politica più autorevole e condivisa».