La notizia sul "Corriere del Veneto" del 4 luglio 2020. Oggi la presentazione della candidatura, con Rosato e Bonetti.
Donna e senza paracadute. La corsa in solitaria di Daniela Sbrollini, senatrice vicentina di Italia Viva, si potrebbe riassumere così. Le elezioni regionali in programma, con tutta probabilità, il 20 e 21 settembre infatti si arricchiscono di un nuovo contendente. Oltre al governatore uscente (inutile dire «favoritissimo») Luca Zaia della Lega, corrono anche Arturo Lorenzoni a capo di una coalizione di centro sinistra ed Enrico Cappelletti per il Movimento 5 stelle.
Sbrollini, ex Pd, è stata fra i primi a seguire Matteo Renzi nella nuova avventura e, se i giochi in Liguria dovessero andar male, potrebbe essere l'unica candidata di Iv alle regionali 2020. L'avvio della campagna e in programma oggi a Padova con «special guest» Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e Coordinatore nazionale di Italia Viva, Vincenzo Maraio, segretario nazionale del Partito Socialista Italiano (che corre in abbinata a Iv in Veneto) ed Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la Famiglia.
«Ho accettato questa sfida così ardua e difficile - spiega Sbrollini - perché le donne sanno come affrontare faccende del genere: con coraggio e passione». La senatrice si dice «onorata» della candidatura ottenuta, e ci tiene a sottolinearlo, all'unanimità dall'organismo territoriale. «Questo mi permette di dire che rimarrò sempre una parlamentare del territorio - spiega la candidata - e ho fatto una scelta che avrebbero dovuto fare, forse, anche gli altri. Sarò candidata presidente ma non sarò la prima in lista. Insomma, senza paracadute anche se le sorti dell'attuale parlamento non sono certe».
Tradotto, Sbrollini guiderà la campagna elettorale con due obiettivi: dare un volto alla neonata Italia Viva e tirare la volata a uno o due consiglieri da lasciare nell'arena di palazzo Ferro Fini a formarsi in vista del...2023.
«I campionati si giocano fino alla fine, - dice sibillina la senatrice - ma io, a differenza delle "due Leghe" quella di Zaia e quella di Salvini non abbandonerò il Veneto nel 2023 quando la questione della leadership interna potrebbe cambiare le carte in tavole. Ho deciso di mettere la faccia al servizio di un progetto alternativo a due forze conservatrici, Lega e centro sinistra, per un nuovo laboratorio politico».
La parola d'ordine è «discontinuità» nel gioco delle parti «immobile da 25 anni» continua Sbrollini «ci rivolgiamo a quel milione di veneti che non vota, che vuole un'alternativa al dualismo immobile che governa il Veneto da un quarto di secolo».
La candidatura ancora non è battezzata che già il programma si profila all'orizzonte «sono felice ci sia la ministra Bonetti alla presentazione della mia candidatura - chiude Sbrollini - perché è proprio dalle famiglie, centro gravitazionale del sistema di valori che impregna il Veneto, che partiremo per proporre un'alternativa al Veneto».