La notizia sul "Corriere di Siena", 14 settembre 2020.
C'erano oltre 200 agricoltori della provincia di Siena, ad attendere la ministra dell'agricoltura, Teresa Bellanova. Con lei, nel lungo pomeriggio alla tenuta La Fratta di Sinalunga, Stefano Scaramelli. Il capolista di Italia Viva in Consiglio regionale ha rilanciato le sue proposte in tema di agricoltura lanciando un appello: "Ridare valore alla produzione e reddito a chi lavora la terra".
L'occasione in Valdichiana, organizzata da Italia Viva, è stata anche momento di confronto e approfondimento di più temi direttamente con gli agricoltori e i rappresentanti del mondo agricolo: Scaramelli ha toccato in maniera diffusa le varie questioni. Rivolgendosi direttamente anche alla ministra: "Ti chiedo la possibilità di abbattere sempre di più cinghiali, caprioli, cervidi, nel rispetto dell'equilibrio ambientale e della fatica del lavoro degli agricoltori che vedono sparire le proprie coltivazioni al pari degli animali che allevano a causa dei predatori".
"Ispra - ha aggiunto il candidato di Italia Viva - è un problema per le Regioni e si può fare qualcosa per superare quei vincoli. In questa terra c'è gente straordinaria, la bellezza di questo territorio è merito delle braccia che lo hanno lavorato e che qui vogliono continuare a fare agricoltura di qualità. Le produzioni però devono essere remunerate in maniera congrua, a partire dalla cerealicoltura".
Per Scaramelli, insomma, "la ricchezza prodotta deve essere condivisa con chi tutti i giorni con la propria fatica lavora la terra".
La ministra non si è sottratta al dibattito, affrontando tutti i temi cari agli agricoltori. "Questo settore - ha assicurato Bellanova - deve tornare centrale nell'agenda politica del paese. Ho sempre sostenuto che l'agricoltura non è il settore del passato, ma del futuro e il Coronavirus lo ha dimostrato. E dire che in Italia per decenni si è pensato che non fosse attrattiva per i giovani. Dalle funzioni più umili alle più alte, passando per tutta la filiera dell'agroalimentare: nel lockdown e adesso sono state e continuano a essere la nostra ossatura".
Per la ministra la riscoperta del settore può rappresentare un'arma importante per il futuro. "La filiera agroalimentare si è fatta carico di una funzione sociale. Se non fosse accaduto - ha spiegato Bellanova - avremmo dovuto cambiare le nostre abitudini alimentari. Ora abbiamo messo 2,6 miliardi di euro per l'agricoltura: non era mai successo che nel nostro paese arrivassero tante risorse. Misure per facilitare l'accesso al credito, finanziamenti ai contratti di filiera, valorizzazione dei prodotti italiani negli scaffali".