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Regionali, Toscana, Scaramelli: "Tls e sanità, risultati importanti"

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L'intervento pubblicato dal quotidiano "la Nazione", 17 settembre 2020.

È stato uno degli snodi cruciali della campagna elettorale, da qui sono passati in molti, da Salvini a Giani, al ministro Speranza in visita istituzionale per sostenere la cura anti Covid. Ieri alla sede Tls è arrivato anche Stefano Scaramelli, capolista di Italia Viva ma anche presidente della commissione sanità regionale nell'ultimo quinquennio.

«Era corretto e doveroso venire qua - afferma Scaramelli - anche perché non dimentico che ci furono delle resistenze, alla nomina di Landi. Ed è giusto riconoscere i suoi meriti e le intuizioni che oggi consegnano a Siena un incubatore che ospita 40 aziende con oltre 400 dipendenti. È il progetto più importate realizzato in questi cinque anni grazie alla Regione e non posso che esserne orgoglioso».

Quali sono le prospettive future per Tls? Per Scaramelli c'è bisogno di un ulteriore scatto in avanti: «Ritengo necessario che la Regione disponga un fondo di dotazione stabile di dieci milioni di euro l'anno, che possa garantire risorse certe su cui innestare altri fondi, da quelli comunitari alla Fondazione Mps».

Oltre ovviamente, aggiunge Scaramelli, «ai progetti specifici come quello sugli anticorpi: il ministro Speranza ha già annunciato la destinazione di 80 milioni, noi puntiamo a ottenerne il doppio perché grazie al sangue dei senesi, ai ricercatori senesi, ai laboratori senesi si potrà dare al mondo un farmaco contro la pandemia. E le istituzioni devono sostenere col massimo degli sforzi questa prospettiva».

Un tema, quello del distretto delle scienze della vita, che si connette direttamente alla grande partita della sanità. «Quando diciamo che vogliamo scongiurare l'arrivo in Toscana del modello lombardo - afferma Scaramelli - vogliamo difendere il modello pubblico universalistico che qui funziona. Non vogliamo permettere alla destra di privatizzare la sanità, come vorrebbe la Ceccardi, o ridurre i due miliardi di stanziamenti. I soldi in sanità si mettono e non si tolgono».

Però, al di là della gestione dell'emergenza Covid, è corretto dipingere la sanità toscana come un mondo ideale? Eppure le lamentele, dai cittadini e anche da molti operatori, sono ricorrenti. «È giusto che la sfida sia sempre a migliorare e sono convinto anche io che si debba cambiare il modello delle prenotazioni, superando il Cup. Ma non scordiamoci i nostri livelli nelle chirurgie, nella immuno oncologia, nella robotica, nella qualità degli accertamenti».

A tre giorni ormai dal voto, per Scaramelli resta più che mai aperta la prospettiva di quell'affermazione che aveva prefigurato alla presentazione della lista: «Parlai del 15 per cento e di un assessorato importante, alla fine della campagna elettorale ne sono sempre più convinto. Quel risultato è plausibile, i riscontri sono oggettivamente positivi, tante persone ci danno fiducia e, cosa che mi ha colpito, tantissimi giovani ci hanno seguito».

Problema: gli ultimi sondaggi hanno dato la Regione in bilico. Come finirà? «Penso che vinceremo e anche con un distanziamento importante. Vedo il centrodestra in calo, non mi aspetto sorprese».

Domenica e lunedì ci sarebbe anche il referendum, su cui solo negli ultimi giorni si sono accesi i riflettori. «Non mi appassiona questo tipo di sfida, non credo che il territorio di Siena e Grosseto possa permettersi di non avere rappresentanti. Il risparmio? Basterebbe far guadagnare la metà i parlamentari, non sarebbe certo uno scandalo».