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Regionali, Toscana, Fucecchio, Renzi: "La sfida è aperta. O vince un'idea europea di Toscana o vince la Toscana sovranista"

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Ieri l'appuntamento a sostegno di Eugenio Giani, con Carlo Calenda. La notizia su "il Tirreno", "la Nazione" e altri quotidiani locali, 15 settembre 2020.

La "strana coppia", che per una sera dà vita ad un incontro a sostegno del candidato presidente del centrosinistra alla Regione Eugenio Giani: ieri pomeriggio — in una piazza Montanelli gremita (in platea anche l'ex ministra Maria Elena Boschi, oltre al sindaco Alessio Spinelli) - Matteo Renzi e Carlo Calenda si sono spesi per sostenere l'attuale presidente del consiglio regionale, sanminiatese trapiantato a Firenze. L'evento è stato voluto dai comitati locali di Italia Viva.

Una strana coppia, accomunata dal fatto di aver lasciato il Pd e di aver fondato due nuovi partiti, con la differenza che Renzi è al governo coi 5 Stelle ("L'abbiamo fatto per liberarci di Mister Papeete ma devo prendere il Maalox per stare coi 5 Stelle", ha detto l'ex premier) mentre Calenda (europarlamentare) non condivide questa scelta.

Ma i due hanno "abbracciato" il progetto di Giani e hanno picconato sulla candidata del centrodestra Susanna Ceccardi: "Il 20 e 21 settembre — ha detto Renzi — è la partita della vita, si parte zero a zero: Eugenio conosce la Toscana, conosce i territori; la Ceccardi è brava a fare le dirette Facebook ma se devo scegliere una influencer allora preferisco la Ferragni. Con la Ceccardi al governo, la Toscana non sarà più una Regione d'Europa ma una Toscana sovranista e chiusa nelle sue paure. E poi la Lega vuole importare il modello del nord ma noi non prendiamo lezioni da nessuno, a partire dalla sanità. Se vince la Lega diventeremo un'appendice della Padania, se vince Giani il Granducato torna forte».

Renzi ha poi lasciato la parola a Calenda, con Azione che non esprime una lista per le prossime elezioni regionali: «Non capisco perché un paese serio come l'Italia quando si parla di politica impazzisce e affida lo Stato a gente a cui non affiderebbe un'edicola: Salvini ad esempio parla di immigrazione ma non conosce i dati. Eugenio Giani invece conosce la macchina della Regione, che è complicatissima. Per quanto riguarda la Ceccardi non dobbiamo combatterla sul piano dell'estremismo, ma fornendo proposte; non essere contro qualcuno ma essere pro qualcosa e dimostrare di saperlo fare».

Giani ha rincarato la dose: «Domenica rischiamo di essere colonizzati culturalmente dal modello leghista: guardate quello che è accaduto in Lombardia nonostante gli sforzi immani degli operatori sanitari, che non sono bastati dinanzi ad un modello organizzativo sbagliato dove la sanità è nelle mani dei privati. Ogni voto non dato al centrosinistra viene disperso e va a vantaggio della Ceccardi».

Una curiosità: prima di avviare il suo intervento Renzi ha fatto una sorta di sondaggio per capire gli umori in vista del referendum. Quasi tutti hanno alzato la mano per il "no" al taglio, in una piazza dove comunque c'erano anche elettori del Pd (col segretario Zingaretti che ha dato indicazione di votare "sì").

Il tour di Renzi e Calenda è proseguito poi nella sede del Consorzio conciatori di Ponte a Egola dove hanno incontrato gli imprenditori.

Nella sede del Consorzio Conciatori, Renzi è stato accolto dal presidente Michele Matteoli, padrone di casa, insieme al direttore dell'Associazione Conciatori di Santa Croce Aldo Gliozzi e ad una folta rappresentanza di imprenditori. Presente anche il sindaco di San Miniato Simone Giglioli. Con l'ex premier c'erano anche i candidati al consiglio regionale Massimiliano Sonetti, Leonardo Fedeli, Giulia Dani e Michele Passarelli Lio (corre per il Comune a Cascina).

Un'ora fitta di colloquio quello di Renzi con i conciatori per capire a fondo le criticità di un settore trainante dell'economia regionale (6000 addetti, circa 600 aziende e 2 miliardi e mezzo di fatturato), ma anche fortemente provato dalla pandemia che ha frenato tutta la filiera della moda a cui il comparto è legato a doppio filo.

Da dove ripartire? Quali misure mettere in atto per trainare la Toscana fuori dalle problematiche causate dall'emergenza sanitaria? «Una sola strada - ha detto Renzi - far vincere la Toscana dell'Europa, quella Di Eugenio Giani, quella che potrà attingere a grandi risorse per dotarsi di infrastrutture strategiche e far ripartire l'economia. Se vince la Toscana della Ceccardi, quella del Sovranismo e dei no sarà un dramma».