L'intervento pubblicato da"il Secolo XIX", 4 agosto 2020.
A margine dell'inaugurazione del nuovo Ponte Morandi, rispetto al "modello Genova" e alla ricetta sulle infrastrutture, le differenze rimangono tra le forze politiche e i candidati alle regionali della Liguria le impersonano. "il Secolo XIX" ha sentito Aristide Massardo in merito.
«Non possiamo che essere felici per l'opera realizzata, ma non mi sento di condividere alcuno spirito festoso», dice invece il candidato del terzo polo (Italia Viva, PiùEuropa, Psi e Civici per il Nord Ovest) Aristide Fausto Massardo.
Per il professore di Ingegneria prevale l'orgoglio del tecnico: «La realizzazione del nuovo ponte "San Giorgio", è un segnale importante per tutta la regione, è la vittoria della necessità sulla burocrazia».
Rispetto al tema delle infrastrutture, Massardo sposa la linea di Raffaella Paita: ha criticato Sansa per la posizione sulla Gronda «che deve essere fatta tutta e subito, senza dividerla in lotti» e sulle infrastrutture ha polemizzato con Toti per lo stato delle autostrade liguri: «Lui dov'era in questi anni? L'assessore alle Infrastrutture cosa ha fatto?».
Sul "Modello Genova" però mantiene perplessità: «Il ponte fa storia a sé perché scaturisce da una tragedia. L'uomo solo al comando non è la soluzione: il problema è ridurre la burocrazia, non riempire l'Italia di commissari. Rivediamo pure il codice degli appalti e facciamo in modo che si possano realizzare le opere senza sovrastrutture burocratiche».