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Rapporto UnionCamere, imprese femminili in declino, Bonetti: "Necessario un microcredito reinventato”

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L'intervento a margine della presentazione del rapporto, riportato da numerose testate, 28 luglio 2020. 

La pandemia ha bloccato la voglia di fare impresa delle donne: la scorsa primavera sono nate 10.678 aziende "rosa" in meno se si fa il confronto con lo stesso periodo del 2019. Ma colpisce la differenza tra quelle a guida femminile, che hanno subito una riduzione del 42,3%, e quelle maschili, calate ma in maniera meno drastica, del 35,2%.

I numeri rilevati da Unioncamere testimoniamo come la crisi innescata dal Covid eserciti le sue ripercussioni più nefaste proprio sulle donne. Motivo? Probabilmente, immagina la vice-segretaria generale, Tiziana Pompei, su di loro si è riversato un impegno familiare aggravato dalla situazione.

La ministra delle Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, spiega l'arretramento dell'imprenditoria femminile anche con quella tendenza delle donne «a rischiare meno» e «non solo a livello personale ma anche sociale».

La ricetta per rilanciare le aziende in rosa secondo la ministra Bonetti sta nell'andare oltre i fondi: 5 milioni in più per quello diretto alle Pmi.

«Non basta: bisogna fare un passo avanti» verso «un micro-credito reinventato», raccomanda Bonetti, pensando a una "rete" di più soggetti che accompagni lo sviluppo dell'imprenditoria femminile non lasciando le donne isolate.

Il rapporto di Unioncamere mostra che ci sono alcuni elementi di "fragilità", come il "gap digitale": nelle aziende guidate da donne c'è meno propensione a ricorrere a Industria 4.0. E soprattutto, emerge dall'indagine, manca una conoscenza dei vantaggi derivanti da quella normativa.