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Rai Way, ipotesi di cessione. L'interrogazione di Michele Anzaldi

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L'intervento pubblicato su "Domani", 4 marzo 2022.

Vendere o non vendere, questo è il dilemma per la Rai. Cedere Rai Way per fare cassa e magari poi investire nel processo di digitalizzazione di cui l'azienda avrebbe bisogno? Oppure tenersi tutto per scongiurare l'ennesimo braccio di ferro aziendale con la consapevolezza però che più passa il tempo e più rischiano di deprezzarsi le 2.300 torri di trasmissione del segnale che da decenni sui cucuzzoli fanno parte del panorama italiano?

Il valore di Borsa di quegli impianti al momento è molto elevato: un miliardo e 300 milioni di euro, ma la Rai che detiene il 65 per cento della società non può scendere per legge sotto il 51 per cento. Ci vorrebbe un'altra legge per autorizzare l'operazione, cioè per privatizzare, e questo ovviamente scalda gli animi lasciando presagire che un'altra baruffa è in incubazione alla Rai. L'amministratore delegato non ha ancora parlato e dietro le quinte si è acceso uno scontro sordo tra favorevoli e contrari.

Contrarissimo alla vendita, il segretario della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, il renziano Michele Anzaldi, ha chiesto chiarimenti al capo del governo con un'interrogazione avvertendo che la cessione di Rai Way «priverebbe la collettività del controllo delle torri di trasmissione della tv pubblica».