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Rai Way, Anzaldi: "La svendita delle torri per contrastare il cambiamento climatico è una presa in giro"

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L'intervento pubblicato su "MF", 10 e 16 marzo 2022.

"Dai giornali abbiamo appreso che il governo Draghi, con la firma di un Dpcm, ha deciso di vendere la maggioranza delle quote di Rai Way, la società che detiene il controllo e la gestione delle torri di trasmissione del servizio pubblico, centinaia di postazioni realizzate e implementate in decenni di attività. Leggendo una bozza del Dpcm pubblicata da "Repubblica" (nessuna versione ufficiale finora è stata diffusa), si apprende che il provvedimento sarebbe finalizzato a 'contribuire al contrasto al cambiamento climatico' permettendo alla Rai di 'rafforzare i suoi piani di sviluppo e sostenibilità'. Davvero il governo vende le torri della Rai per combattere il cambiamento climatico? Davvero qualcuno crede che le centinaia di milioni che la Rai ricaverà dalla svendita dei ponti di trasmissione sarà usata per aiutare l'ambiente, invece che per coprire il buco di bilancio denunciato dall'Ad Fuortes fin dal primo giorno in cui si è insediato? Ma chi vogliono prendere in giro? Che garanzie ci sono che la vendita della quota di Rai Way non servirà semplicemente per fare cassa?". È quanto scrive il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.

"Tralasciando il merito della scelta - prosegue Anzaldi - se opportuna o no, gli interrogativi e la delusione che la gestione del provvedimento ha evidenziato sono numerosi e meriterebbero un chiarimento. Perché il presidente del Consiglio Draghi e due ministri autorevoli come i titolari dell'Economia Franco e dello Sviluppo Economico Giorgetti, tutti e tre firmatari del decreto, hanno deciso di maltrattare in questo modo il Parlamento, il mondo dell'informazione, i cittadini che pagano il canone e la maggioranza di governo? Perché due tecnici molto autorevoli e un politico unanimemente stimato per la sua lunga attività nelle istituzioni, hanno agito in questa totale assenza di trasparenza e rispetto istituzionale? Perché rinnegare la propria storia professionale e il curriculum per un documento pubblico che risponde, evidentemente, ad una pressante richiesta della Rai? È possibile che un provvedimento che avrà un'incidenza così forte sulla Rai e su un patrimonio strategico per lo Stato, come le torri della Rai, possa essere preso senza neanche una spiegazione, un comunicato, una conferenza stampa? Si può prendere una decisione del genere senza dare neanche una spiegazione? Ma l'atteggiamento di Draghi, Franco e Giorgetti è risultato sorprendente anche per quanto riguarda i rapporti tra governo e maggioranza. Quella stessa maggioranza che ha contribuito con coraggio alla nascita del governo Draghi e che ancora la notte passata ha lottato, sotto l'attenta gestione in commissione Finanze del presidente Luigi Marattin, per far passare le norme sul Catasto. Battaglia politica che va avanti da una settimana in silenzio e con dedizione da parte di Italia Viva e da parte della maggioranza, senza una critica o un'osservazione. Eppure ce ne sarebbero. Una per tutte: era giusto in questo drammatico momento che la sottosegretaria Guerra estremizzasse con l'aut aut 'o passa riforma o il governo cade'? Questo e altro è stato fatto con la firma del premier e dei due ministri, ma ne valeva la pena? Sarebbe corretto che qualcuno ci spiegasse perché abbiano deciso di agire così, di maltrattare le istituzioni, il mondo dell'informazione e gli italiani. Lo merita questo governo, lo merita il Parlamento, lo merita questa maggioranza, lo meritano gli italiani che pagano il canone e lo merita la storia professionale del presidente e dei ministri che hanno firmato".