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Rai, Annibali: "Sì, ho fermato la Leosini, quell'intervista è offensiva"

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Intervista di Alessandro Ferrucci e Gianluca Roselli, "il Fatto Quotidiano", 23 novembre 2020.

Questa volta, per una volta, non è una storia maledetta, ma un pasticcio. Sempre con Franca Leosini nel mezzo e con tutti i profumi del giallo, tra tv di Stato, politica, telefonate, accuse, passi indietro. E imbarazzo. Tutto ha inizio così. Ieri alle 14.47 l'Ansa pubblica un comunicato Rai: "Il palinsesto della Domenica Con, in onda su Rai Storia dalle 14 alle 24, e curato da Franca Leosini, è dedicato, a pochi giorni dalla ricorrenza della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne (e giù una serie infinita di parole senza arrivare al dunque)... ". All'interno di questo palinsesto, Rai Storia e Franca Leosini avevano deciso di inserire anche l'intervista da lei realizzata nel 2016 per Storie Maledette a Luca Varani.

Varani, spiega il comunicato, verrà condannato come mandante dell'aggressione di Lucia Annibali, sfregiata con l'acido tre anni prima. E, aggiunge il comunicato, come a chiarire: "Un'intervista senza sconti e senza nessun tipo di compiacimento, che ribadiva tutta la gravità e la gratuità di un gesto criminale. Tuttavia...".

Tuttavia, niente. Cancellato. E all'ultimo secondo, anzi quattro minuti dopo la prevista messa in onda e la stessa Leosini avvertita nei medesimi attimi, e le medesime spiegazioni. Che, in sostanza, l'intervista a Varani non andava bene: la vittima, l'onorevole Lucia Annibali si era risentita, e negli ultimi giorni si era mossa per annullare la trasmissione.

Lucia Annibali conferma: "Il suo racconto l'ho trovato a tratti profondamente inopportuno e anche tendenzialmente offensivo. Già lo avevo detto quattro anni fa (la prima messa in onda in Storie Maledette)".

Quindi via alle telefonate della Annibali a Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Storia, poi si è mossa la politica. Ed è stato lo stesso leader del partito della Annibali, Italia Viva, ad alzare la voce. "La decisione di mandare in onda l`intervista a Varani è una vergogna. Spero che qualcuno si scusi. Io sto dalla parte di Lucia Annibali", afferma Matteo Renzi.

In attesa di risposte, questa è la versione della stessa Annibali. "È un'intervista che non ho mai apprezzato e credo di avere il diritto di esprimere se apprezzo o pure no. A suo tempo sul Corriere avevo scritto di non averla guardata".

Poi l'ha vista?
Sì, perché dai commenti sui social questa trasmissione... è molto facile in questi casi scegliere delle parole con superficialità.

Non si è sentita protetta dal programma.
Non mi devo sentir protetta dalla trasmissione, ci mancherebbe. I processi si fanno naturalmente in tribunale. Per fortuna. Però il tema è che si rischia, si entra nell'intimità delle persone, si può essere superficiali, o non rispettosi della sensibilità, intimità dei sentimenti. E in queste storie è molto facile cadere in un giudizio e aprire delle porte...

La Leosini è sempre stata una giornalista molto attenta.
Lei sarà anche considerata così, ma io sono la persona interessata e ho vissuto il mio processo e conosco le carte. E il suo racconto l'ho trovato a tratti profondamente inopportuno e anche tendenzialmente offensivo.

Quando lo ha scoperto?
Su Internet, quando cerco notizie che mi riguardano.

Sì, ma quando?
Un paio di giorni fa; non si può raccontare la propria storia intima con questa facilità, e non credo che piaccia alle donne. O magari a qualcuna piace.

Il passaggio che le ha dato più fastidio?
No.

Il temine o il messaggio insopportabile?
No, perché queste modalità aprono le porte a giudizi esterni che sono offensivi. Le donne non hanno bisogno di essere giudicate e offese nelle loro sofferenze. Ma il tema centrale è la costruzione di un palinsesto.

È stata offesa.
Anche sui social, ma sono gli effetti collaterali, resta la voglia di soddisfare lo spettacolo.

È stato complicato convincere la Rai?
La Rai poi ha preso questa decisione e credo sia giusta. Ma ripeto, la questione è il suo palinsesto.

Sì, ma è stato faticoso?
Non lo so, ho espresso la mia opinione.