«Siamo già al lavoro. Vedrete a breve, dopo la Leopolda. Io respiro la stessa aria del 2012: eravamo in pochi e ci prendevano per matti ma nel giro di un anno Matteo diventò segretario nazionale del Pd».
Intervista a Tommaso Ederoclite, ex Presidente napoletano del PD, Il Mattino, 19 Settembre 2019
Per ora Italia Viva non può contare su molte adesioni in Campania.
«Quelli che hanno fatto politica attiva nel Pd non sono molti, è vero. Per ora. Ma perché non vogliamo togliere pezzi al partito e non vuole essere la nostra un'operazione di ceto politico che si posta.
Il lavoro che stiamo facendo è quello di parlare fuori dal recinto del Pd: in particolare con la società civile che ha idee, opinioni ed è alla ricerca di spazio. E magari un giorno quelle idee farle diventare proposte di legge».
Paolo Siani, il parlamentare pescato proprio da Renzi dalla società civile, ha declinato l'offerta di lasciare il Pd.
«Paolo è stato eletto come indipendente e comunque è una scelta personale che io rispetto.
Lo capisco ma sono scelte su cui bisogna scommettere: secondo me ora c'è lo spazio per fare politica. E con ampie ricadute anche a livello locale».
Quali potrebbero essere le ricadute a livello locale?
«Alt. È un partito, anzi un movimento, nato da appena 24 ore. Aspettiamo il primo vagito alla prossima Leopolda per vedere come ci muoveremo».
Lei è un deluso del Pd?
«Io rivendico la mia storia nel Pd, anche come presidente della federazione di Napoli. Poi sono stato messo fuori con una sentenza del tribunale per una storia di tessere ma io avevo solamente la mia.
Dopo questa vicenda non ho avuto più alcun contatto con il partito, compreso con il commissario mandato da Roma che non ha voluto sapere della vicenda dall'interessato. Non è una delusione personale ma politica».
In che senso?
«Tutte le mie piccole competenze, tutto il tempo e gli sforzi messi in atto per far crescere il Pd sono state disilluse.
Proverò a portare queste competenze all'interno di questo nuovo progetto per far nascere e crescere una nuova classe dirigente».
Parla della società civile che ha già aderito. Chi sono?
«I comitati di Azione Civile sono al lavoro da tempo, si incontrano e si discute nelle case o nei bar per elaborare proposte. E in queste ore stanno contribuendo per il lancio del progetto di Renzi.
Molti professionisti, medici e avvocati, persone delle associazioni laiche e cattoliche, che stanno provando a contattarci per capire come contribuire. Ma, ripeto, aspettiamo la Leopolda dove tutto si chiarirà meglio».
Lei è un renziano della prima ora. Ma di quella squadra molti sono rimasti nel Pd senza seguire l'ex premier nella sua nuova avventura.
«Diamo tempo al tempo. Io respiro quell'aria, di quando Matteo si candidò alle primarie 2012. Eravamo in pochi ma nel giro di un anno Renzi diventò segretario.
Anche chi è ancora nel Pd guarda interessato nello sviluppo di questa nuova piattaforma».
Con l'uscita di Renzi, però, in un giorno aumentano gli iscritti nel Pd. Un caso?
«Mi fa piacere, ma ogni volta che si va a congresso, le tessere lievitano. E sempre accaduto così: una corsa all'iscrizione. Ma anche quando ero presidente, lo sottolineo, il partito non ha mai avuto un vistoso calo.
Ma, sia chiaro sono felice che ci siano iscritti dal partito dalle quale provengo ed a cui sono stato iscritto per molti anni».