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Quelli della Leopolda, Renzi: "Ceccardi è solo un influencer, i veri riformisti votano Italia Viva"

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Ieri l'appuntamento alla Stazione Leopolda, con Matteo Renzi, Teresa Bellanova e tanti esponenti di Italia Viva. La notizia su "Il Tirreno", "La Nazione - Cronaca di Firenze" e "la Repubblica - Ed. Firenze", 12 settembre 2020.

Buio in sala e la mini Leopolda va. Lui, il protagonista Matteo Renzi, arriva mentre le luci si accendono sul ring da duecento posti, poco più, che serve da palcoscenico a «Quelli della Leopolda». Se la gioca sulle emozioni l`ex rottamatore. Con il consueto revival delle passate edizioni. «Fa un po` effetto la Leopolda distanziata - esordisce - perché è sempre stata assembramento condivisione, entusiasmo, ma viviamo un tempo difficile. Credo che il Coronavirus sia l`11 settembre, le Twin Towers, di questa generazione». Poi l`appuntamento all`anno prossimo. «Quando ci sarà il vaccino la Leopolda tornerà». Intanto la sfida da affrontare nel ring è quella Toscana. Rilanciando sempre e comunque lo spirito della grande impresa, citazione medicea compresa. Certo non è la folla della Leopolda vera, i media nazionali (e internazionali) sono assenti, ma sulle gradinate ci sono i fedelissimi. In testa la ministra Teresa Bellanova (accolta con una standing ovation), poi i candidati fiorentini Stefania Saccardi, Maurizio Sguanci, Mauro Grassi, Francesco Grazzini, Angelo Bassi. Stefano Scaramelli da Siena. E poi l`onorevole Gabriele Toccafondi, il senatore Francesco Bonifazi, l`europarlamentare Nicola Danti, il supertecnico dell`ambiente Erasmo D`Angelis. Manca Maria Elena Boschi. L`attesa è per il candidato Eugenio Giani. E` per sostenere lui e strappare qualche altro voto al Pd e ai centristi che il ring combatte. E Renzi attacca duro. «Chi è stato qui con noi - dice chiamando in causa gli ex renziani rimasti nel Pd - chi ha inseguito quel so- gno sa che Italia Viva è la vera casa dei riformisti e che non si può votare chi vuole fare alleanza con i grillini». (trova il tempo per lanciare un abbraccio a Berlusconi). Spazio anche alle battaglie di sempre, il jobs act, il `suo` referendum, la scuola (in prima fila c`è la moglie Agnese«). Riporta la Nazione - Cronaca di Firenze.

Più che un invito al voto utile, sembra un`invocazione al voto utilitaristico. «No dateci ragione ma dateci il voto se volete che l`Italia cambi», dice Matteo Renzi in mezzo all`arena in cui ha voluto la versione small della Leopolda.

«Che si smetta con la politica del sondaggismo», dice ed è un messaggio pure ai dem, a cui ricorda che la casa del «riformisti è qui», mica fra i post renziani rimasti nel Pd. Ma che il centrosinistra sia attraversato da un principio di panico lo si capisce: «Basta guardare i sondaggi, siamo in testa, ritroviamo grinta e passione». E a chi potrebbe rimproverargli di aver scelto un candidato troppo vecchio stile precisa: « Mi dicono `Giani nella dirette Facebook va peggio della Ceccardi`, ma dobbiamo eleggere il governatore della Toscana, non il social media manager. Giani è un politico, Cecardi una influencer». Poi rivendica la gestione dell`emergenza Covid in Toscana contro il modello lombardo («Noi abbiamo rispetto per tutti ma non prendiamo lezioni da Salvini e dai suoi amici che hanno gestito il coronavirus in Lombardia») e poi attacca il soprintendente di Firenze che ha parlato di scempio per il restyling dello stadio. Giani, dal palco, rassicura: «Matteo Renzi per me è un punto di riferimento essenziale sul piano dei contenuti, per l`amore per la sua terra, un punto di riferimento come siete voi di Italia Viva e vi assicuro che la colazione di sei forze che abbiamo messo in campo è vincente» si legge su il Tirreno.

Mentre invece su la Repubblica ed. Firenze: «E soltanto con Italia Viva che si dà una casa ai riformisti alle prossime elezioni regionali, che si dà gambe al sogno». Chiamando in causa anche gli ex compagni del Partito Democratico: «I riformisti non si alleano con chi è giustizialista come un giornalista del Fatto». Renzi invita Stefania Saccardi e Stefano Scaramelli a parlare di sanità e gestione del Covid, uno dei temi principali di questa campagna elettorale: «Ci faremo la polizza privata come in Lombardia per la sanità - li introduce il senatore di Rignano - pagheremo 2.000 euro a famiglia di tassa per il mancato utilizzo del Mes. Con la Lombardia abbiamo un`oggettiva diversità di modelli della sanità, ma a chi viene in Toscana come fosse la calata dei barbari dicendo che libereranno la regione e istituiranno un nuovo modello io dico che non voglio un altro modello di sanità in Toscana. Qui il farmaco a stretto giro diventerà realtà». L`altro grande tema è la scuola, che tra pochi giorni ripartirà. Ne parla l`onorevole Gabriele Toccafondi. Renzi attacca poi sulle infrastrutture: «Se vince Ceccardi, l`aeroporto dei to- scani diventa Bologna». In particolare se la prende con il sovrintendente Andrea Pessina per lo stadio, che nei giorni scorsi aveva detto che non vuole vedere scempi: «L`unico scempio è vedere un funzionario pubblico che non rispetta la legge. Sul Franchi non deve più mettere bocca, ora tocca al consiglio comunale. Le leggi valgono più delle opinioni dei sovrintendenti».

Arriva la ministra Teresa Bellanova, che prima della Leopolda ha incontrato i ristoratori della Toscana per consegnarle le loro richieste: «I120 e il 21 settembre i riformisti votano Italia Viva perché questo Paese ha bisogno di creare lavoro, ha bisogno di attrarre investimenti. Non basta aizzare le masse, parlare alle pance. In questa regione ci troviamo a nostro agio nel sostenere Giani. A differenze di altre regioni». Ma ecco Giani, che ieri ha ottenuto l`endorsement ufficiale di Carlo Calenda («Azione organizzerà eventi e iniziative in Toscana a supporto di Eugenio Giani nell`ultima settimana» ha twittato). Renzi gli fa firmare un appello: «Mi impegno a richiedere in tutte le sedi e utilizzare i 2,2 miliardi del Mes per la sanità pubblica toscana».




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