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Puglia, bando "Start Up", Scalfarotto: "Bufala elettorale"

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L'intervento pubblicato da "la Gazzetta del Mezzogiorno", 17 luglio 2020.

A 24 ore dall'apertura del bando «Start Up», ideato dalla Regione per sostenere i professionisti danneggiati dall'emergenza Covid-19, le domande arrivate sono state oltre 15mila. Si tratta di un contributo di 2000 euro per «aiutare i professionisti e i co.co.co a ripartire dopo il lungo fermo forzato».

La misura straordinaria è a sostegno di lavoratori autonomi, titolari di partita Iva e professionisti a basso reddito. 

Il candidato di Italia Viva Ivan Scalfarotto invita a riflettere sul fatto che si tratta di «un vero e proprio buco nell'acqua». E spiega: «Il nuovo bonus di 2 mila euro è partito in teoria ieri per i lavoratori autonomi pugliesi titolari di partita Iva. Ma nel primo giorno utile il sito non ha funzionato».

Si tratta, aggiunge, di un bando a sportello che è comunque in ordine di arrivo, ovvero 124 milioni in totale a disposizione per un bonus una tantum per le partite Iva registrate in Puglia con reddito inferiore ai 23 mila euro. Insomma, «chi prima compila la domanda lo prende, fino ad esaurimento. Quindi una corsa contro il tempo a chi arriva primo. E mentre Emiliano e l'assessore Borraccina sono intenti a pubblicizzare l'ennesima iniziativa "ad orologeria" pre elettorale, puntualmente, il sito non funziona. Prima è inaccessibile alla maggior parte di coloro che provano ad iscriversi, poi impedisce di effettuare il login. E quindi di scaricare e compilare la domanda, poi va in tilt e mostra pubblicamente profili di altri utenti mandando all'aria ogni principio di privacy. Lo sgomento dei pugliesi è evidente sui social sugli stessi canali di Emiliano e l'assessore Borraccine», spiega Scalfarotto.

«È completamente sbagliato il modo che si è scelto e non solo per il disastro tecnico del sito inefficiente. Il vero scandalo è il metodo. Sono giorni che Emiliano parla di questo fantastico bonus, ma non aveva reso pubbliche - sottolinea Scalfarotto - le linee guida con le istruzioni per partecipare prima dell'apertura dello sportello. Così le incolpevoli partite Iva hanno dovuto prima studiarsi i documenti necessari e poi produrli, perdendo tempo e posizioni utili nella classifica per la distribuzione dei fondi. E ovviamente neanche prendo in considerazione le insinuazioni di chi dice che le linee guida girassero già da qualche tempo solo tra amici di amici. Impossibile in pochi attimi produrre firme digitali, marche da bollo, ecc. Una procedura complicatissima, super burocratica, altro che semplificazione. Guarda caso quando il sito tornerà accessibile a tutti, la maggior parte delle domande saranno già state compilate».

Di qui la richiesta, conclude Scalfarotto, di ritirare il bando per «rifarlo con modalità che premino il merito e procedure chiare e semplici».