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Primavera delle Idee, Bonetti: "PNRR e Family Act favoriranno le pari opportunità"

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La notizia sul quotidiano "Adige", 31 maggio 2021.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la riforma del Family Act sono l'occasione per dare finalmente gambe a un progetto serio di parità di genere e pari opportunità nel mondo del lavoro. Ne sono convinti gli esponenti di Italia Viva. A livello nazionale la ministra per la famiglia, Elena Bonetti; a livello trentino la senatrice Donatella Conzatti.

Un incontro online per fare il punto sulla disparità di genere nel mondo del lavoro ha visto coinvolti anche Gianni Bort, presidente trentino di Camera di Commercio e Confcommercio e Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento.

Per la senatrice Conzatti, grazie al Pnrr, c'è in campo un ventaglio di opportunità: strategie integrate di formazione, orientamento al lavoro, stimolo a impegnarsi nelle materie Stem (scientifiche e ingegneristiche), un vasto piano di potenziamento di asili per la prima infanzia, assunzioni femminili nella Pubblica amministrazione, decontribuzione e defiscalizzazione per il lavoro femminile, certificazioni per le aziende virtuose, incentivi all'imprenditorialità delle donne.

«Bisogna uscire dalla retorica e creare un'alleanza - ha detto la ministra Bonetti - tra istituzioni, enti locali, lavoratori, organizzazioni del lavoro e di categoria, aziende».

Al Trentino, sia da Bonetti che da Conzatti, è stato riconosciuto già un buon livello di conciliazione tra lavoro e famiglia e iniziative a favore del lavoro delle donne (come le co-manager, che sostituiscono le manager in maternità) ma se in Italia le donne imprenditrici sono il 22% del totale, questa percentuale in Trentino è più bassa: si ferma al 18%.

Il Trentino si difende per quanto riguarda il tasso di occupazione generale delle donne: lavorano circa i due terzi (in linea con la media europea, ma incidono moltissimo i part-time, spesso involontari) a fronte di una media nazionale del 50% e percentuali che al Sud non vanno oltre il 30%. In Trentino gli asili nido coprono circa il 33% delle esigenze (con punte del 50% a Trento). Le donne sono la maggioranza delle laureate all'Università di Trento, in minor tempo e con voti più alti rispetto ai maschi. Il dazio lo pagano dopo, entrando nel mondo del lavoro. Il lavoro di cura, poi, a inizio e fine vita grava quasi tutto sulle spalle di mogli, madri e figlie.

«Lo Stato non può essere assente in questi compiti di cura - ha precisato Conzatti - e ogni euro investito dei 248 miliardi del Pnrr dovrà trasversalmente favorire l'inclusione delle donne nel mondo del lavoro e la loro piena realizzazione».

Con i fondi del Recovery Plan serviranno investimenti per i congedi parentali maschili, sostegno alla maternità anche di lavoratrici in proprio, libere professioniste, partite Iva. Il ruolo marginale delle donne nel mondo del lavoro italiano - ha osservato la ministra Bonetti - non ha favorito la natalità, anzi. Siamo da anni in fase di decremento demografico. Significa che i redditi sono troppo bassi dove lavora solo un componente della famiglia. Significativo che nel Nord Italia il 30% delle donne non abbia un conto corrente, con punte del 50% nelle regioni del Sud.