La notizia su "Avvenire", 8 settembre 2021.
Intelligenza artificiale al servizio delle donne e delle imprese. Questo in sintesi il senso dell'applicativo digitale per la conciliazione vita-lavoro realizzato nell'ambito del progetto "ReFlex - la Community di welfare aziendale", presentato ieri a Roma. ReFlex è finanziato dalla Commissione europea e cofinanziato dal Dipartimento per la Politica della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri. Le attività progettuali di carattere scientifico sono realizzate dall'Istituto per la Ricerca sociale e l'Università degli studi Roma Tre.
L'obiettivo del progetto è quello di incoraggiare la promozione di azioni di welfare aziendale per favorire il superamento del divario di genere attraverso un maggiore equilibrio tra vita lavorativa e vita personale, la condivisione del lavoro di cura familiare e il supporto alla genitorialità, diventando in futuro un punto di riferimento per tutte le imprese italiane. Come spiegano gli organizzatori in una nota, sullo sfondo c'è la necessità di ricostruire un modello sociale che non ha funzionato. Infatti, lo schema del «distinguere le esperienze personali, in modo sconnesso, tra la vita familiare, lavorativa, delle relazioni pubbliche, su cui per anni abbiamo costruito il nostro Paese non ha retto all`esperienza drammatica della pandemia. Questa ha messo in luce quanto invece oggi sia necessario ricostruire le connessioni, l'integrazione tra le nostre esperienze di umanità».
«Questo progetto va esattamente su questa linea, ovvero sulla necessità di attuare delle politiche che sappiamo ricomporre in modo organico, coerente, sistemico l`esperienza di vita delle donne e degli uomini», ha detto Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia. Il ricostruire le connessioni richiama al tema delle alleanze.
La ministra Bonetti rispondendo ad una domanda sull'argomento ha sottolineato che: «È il momento in cui le politiche pubbliche devono sempre più attivare alleanze sociali. Perché, lo ha detto più volte il presidente Mattarella, la pandemia ci ha insegnato che solo nel consolidare l'elemento di solidarietà e corresponsabilità sociale e comunitaria, possiamo non solo emergere da questo momento drammatico, ma ricostruire un percorso di un futuro che sia davvero migliore. Credo che in questa dinamica, soggetti differenti, mondo dell'accademia, delle imprese e delle politiche pubbliche, debbano attivare dei processi che permettano a ciascuno di poter contribuire alla ripartenza dello sviluppo complessivo».