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Portas: "Torino, dopo 15 anni sarà divorzio con il Pd se si allea con i 5 Stelle"

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Intervista di Mariachiara Giacosa, "Torino - la Repubblica", 29 gennaio 2020.

«Se il Pd si presenta con il Movimento 5 stelle a Torino, noi non siamo interessati». Il parlamentare di Italia Viva e fondatore dei Moderati, Mimmo Portas è categorico: nel 2021 il partito non parteciperà all'eventuale squadra giallo-rossa per la corsa a Palazzo Civico.

Portas, lei è entrato nel gruppo di Matteo Renzi che è stato il promotore del governo giallo-rosso e ora l'alleanza non le piace più?
«Non mi è mai piaciuta. Sono uscito dal Pd, dove ero come indipendente, quando si è deciso di fare il governo con i 5 Stelle. E la fiducia al Conte bis non l'ho votata. Anche in Italia Viva sono come indipendente, perché alla Camera non posso fare il gruppo dei Moderati e non esiste il gruppo misto nell'area del centrosinistra. Sono con Renzi, ma ho la libertà di sostenere i provvedimenti che condivido e bocciare quelli su cui non sono d'accordo. La legge di bilancio, ad esempio, non l'ho votata, e Italia Viva sì».

A forza di fare l'indipendente finisce per diventare come Sandro Plano che sta nel Pd, ma è No Tav. Non crede?
«Plano è un iscritto al Pd, io no. Ho in tasca la tessera dei Moderati: la mia opinione su Torino non è cambiata e non cambia: non andremo mai con i 5 Stelle».

A costo di rompere l'alleanza con il centrosinistra?
«Un pezzo del Pd sostiene che l'accordo con i 5 Stelle sarebbe importante per vincere le Comunali. Io sono contrario ed è sufficiente guardare il disastro che Chiara Appendino ha fatto a Torino per capirne le ragioni. Lo dicono gli elettori e l'hanno dimostrato alle Regionali, quando io avevo fatto un manifesto elettorale rivolto ai pentiti dei 5 Stelle».

Perché?
«Non ho nulla di personale contro la sindaca, ma basta alzare lo sguardo: non si vede una gru a Torino, nessuno sta lavorando per lo sviluppo. Non posso sostenere l'amministrazione che ha perso le Olimpiadi, con Milano che sta formando migliaia di universitari che potranno lavorare durante i giochi, mentre i coetanei torinesi non avranno nulla. Nemmeno il Salone dell'auto, anche quello sfumato per capricci, stupidità e ignoranza dei 5 Stelle a Palazzo Civico. Quindi se il centrosinistra proporrà un candidato sindaco che ci va bene, saremo dove siamo sempre stati, altrimenti faremo le nostre valutazioni».

Il rettore Saracco è un buon candidato?
«Saracco fa bene il rettore del Politecnico. Noi vogliamo un politico, non un rappresentante della società civile che emerga da operazioni di maquillage nate solo per nascondere i boiardi amici di Appendino. Il centrosinistra ha figure politiche in grado di affrontare e vincere le Comunali, ma anche i Moderati le hanno».

Potreste correre da soli?
«Manca un anno e mezzo».

O con il centrodestra, come a Moncalieri?
«Faremo valutazioni a 360 gradi. Noi siamo da 15 anni nel centrosinistra, abbiamo vinto e perso insieme. Moncalieri è un caso particolare: il candidato sindaco Paolo Montagna ha chiesto la messa in prova per un reato e sta svolgendo i servizi sociali. Per noi candidarlo è inaccettabile».

Meglio sostenere un uomo della Lega?
«Se il candidato sindaco non esprime la volontà della città, si può correre con centrodestra, non vedo nessuno scandalo. Non vedo perché non possiamo allearci con loro, quando il Pd ha scelto di stare con i Cinque Stelle in Umbria - e di fare l'accordo a Roma - dopo anni nei quali i pentastellati sono stati i peggiori nemici del centrosinistra. D'altra parte alle Comunali di Venaria stiamo con la sinistra».

Una parte del centrodestra dopo gli estremismi di Salvini chiede di riequilibrare la coalizione al centro, siete interessati?
«Son cose che sento dire, ma a noi interessa poco, anche se ci fa piacere che la politica guardi più chi ascolta, rispetto a chi urla».

In Regione siamo alla vigilia del rimpasto, il modello Moncalieri si può esportare a Palazzo Lascaris?
«A Moncalieri siamo di fronte a una situazione particolare, ma siamo sicuramente molto attenti a tutte le cose che succedono in Regione, a Torino e nei vari comuni, perché il nostro primo faro è il bene dei cittadini».

Quindi meglio Cirio di Appendino?
«Il tema ora sono le Comunali di Torino e noi non sosterremo Appendino né i 5 Stelle. Mi pare che Cirio faccia altro e non abbia intenzione di candidarsi come sindaco di Torino».