Infrastrutture

Ponte sullo Stretto, Italia Viva: "Opera cruciale per il futuro del Paese"

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In arrivo lo studio di fattibilità. Il plauso di Italia Viva, 5 agosto 2021.

Uno studio di fattibilità per ridare vita al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Per l'opera che da anni fa discutere c'è un nuovo tassello. Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in audizione alla Camera. "Si dovrebbe procedere a redigere un progetto di fattibilità per confrontare le due soluzioni di collegamento che sono state individuate", ha detto il ministro illustrando i punti cardine del nuovo passo. Giovannini ha spiegato che "è stata fatta un'analisi dei fabbisogni guardando la domanda di mobilità pre Covid, ne risulta che i traffici dello Stretto di Messina sono rilevanti rispetto alla scala nazionale con 11 milioni di passeggeri l'anno". I tempi potranno essere più stretti di quanto ipotizzato. La prima fase del progetto di fattibilità, infatti, "potrebbe concludersi entro primavera del 2022", ha sottolineato Giovannini. E per il progetto di fattibilità tecnica ed economica è "disponibile un finanziamento da 50 milioni" con la legge di bilancio, ha ribadito.

Immediato il plauso di Italia Viva. "Le parole del ministro Giovannini in audizione alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera confermano ciò che IV sostiene da tempo. La strategicità del Ponte sullo Stretto per il futuro del Paese che deve viaggiare ad una sola velocità". Così la presidente di Italia Viva e viceministra alle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova. "Ho sempre dichiarato che la continuità territoriale è un tema importantissimo perché ha a che fare con il diritto di cittadinanza. Non solo per chi abita le isole, ma anche per chi vuole recarcisi a visitarle e per l'economia di quei territori. Non si può parlare di potenziamento dell'alta velocità nel Paese e lasciare poi disconnessi territori che per bellezza, produzioni agroalimentari e vocazione allo sviluppo, oggi sono prioritari. Il Ponte sullo Stretto - conclude - è un'opera utile che obbliga chiunque ad uscire dall'approccio meramente ideologico per guardare all'interesse comune dei cittadini. Ora occorre far presto per fornire al Mezzogiorno tutti gli strumenti concreti per un pieno sviluppo".

"Le parole del Ministro Giovannini sul Ponte sullo Stretto sono sicuramente positive per quanto concerne la volontà di realizzare un opera strategica per il rilancio del mezzogiorno e di tutto il paese ma la richiesta dell'Intergruppo parlamentare al governo al Ministro dei Trasporti è che i lavori comincino prima della fine della legislatura. Bisogna posare la prima pietra con una valutazione attenta del progetto già esistente e cantierabile e realizzabile in piena sicurezza conservando la completa affidabilità funzionale, prima di mettere in campo ulteriori studi di fattibilità su proposte già esaminate, studiate e su cui lo Stato ha impegnato ingenti risorse, Studi che, alla luce di ciò  potrebbero risultare del tutto superflui. I fondi ci sono. Webuild (ex Impregilo) è pronta a sostenere in gran parte l'opera e da parte delle Regioni Calabria e Sicilia è stata già data piena disponibilità a rivolgersi al mercato finanziario per reperire i fondi mancanti". Lo dichiara la senatrice di Italia Viva, Silvia Vono, vicepresidente della commissione Trasporti di Palazzo Madama e coordinatrice dell'Intergruppo parlamentare per la realizzazione del Ponte dello Stretto.


"Per noi di Italia Viva il Ponte di Messina è un'opera cruciale e strategica per il futuro del Paese e per lo sviluppo del Mezzogiorno, per la quale ci battiamo con forza da tempo. Ora è importante partire dai punti fermi che sono emersi nella relazione del ministro e del gruppo di lavoro e da lì procedere subito e davvero." Lo ha dichiarato Luciano Nobili, capogruppo di Italia Viva in Commissione Trasporti, nel corso dell'audizione congiunta del ministro Enrico Giovannini. "Servono - ha continuato - tempi certi. Quello che davvero non possiamo permetterci è che l'elaborato del gruppo di lavoro venga ulteriormente rinviato nell'incapacità di prendere le decisioni che servono al Paese. Ed è da brividi sentire ancora dire, come ho ascoltato da esponenti del Pd, che al termine dell'iter, nel 2022, dovremmo fare un dibattito pubblico che preveda anche l'opzione zero, cioè la non realizzazione dell'opera. Arrivare ad un paradosso simile sarebbe una follia e allora avrebbe davvero più senso interrompere tutto subito. Ho trovato la relazione del ministro Giovannini da questo punto di vista rassicurante. Possiamo finalmente parlare di PONTE e non, ipocritamente di sinonimi, come attraversamento stabile. Insieme a questo serve un solido progetto economico da predisporre immediatamente. Ribadisco che è stato un errore non utilizzare a tal fine il Pnrr. Le risorse oggi ci sono, anche nell'ipotesi di utilizzo esclusivo di soldi pubblici. Ci sono fondi a disposizioni del ministero per il Sud, come la possibilità di spostare sul Pnrr altre opere, liberando risorse. C'è una convergenza di fattori positivi anche politici che non possiamo sprecare ed è forse l'ultima chiamata per questo progetto". "Italia Viva propone pertanto alle commissioni congiunte Trasporti e Ambiente di approvare una risoluzione che dia tempi certi per realizzare il progetto entro sei mesi, per avviare finalmente i cantieri prima della fine della legislatura. O partiamo adesso rapidamente o altrimenti avremo sprecato un'altra grande occasione"; ha concluso.