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Ponte di Messina fuori dal Def, Paita: "Azione per difendere la centralità dell'opera"

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L'intervista pubblicata dal "Quotidiano di Sicilia", 14 giugno 2022.

Le parole rilasciate in esclusiva al QdS dalla Commissione Trasporti del l'Ue sul ponte sullo Stretto mettono in luce i ritardi della politica italiana. Per capire come il parlamento sta lavorando per la realizzazione di un'opera che vuole l'Europa, abbiamo intervistato la presidente della commissione Trasporti alla Camera, Raffaella Paita.

Il ponte sullo Stretto di Messina potrebbe essere un'infrastruttura necessaria per Io sviluppo dell'intero Paese?
"Assolutamente sì, ma non solo per l'Italia: per l'intera Europa. Fa parte del corridoio di reti Ten-T e il fatto di completare questo corridoio è essenziale per tutta la comunità europea. Gli argomenti che sono stati utilizzati fino ad ora per non realizzare il ponte sullo stretto sono due: il primo è che avrebbe collegato due lande desolate, il secondo riguarda l'approccio tecnico ad un'opera complessa. Questi argomenti adesso sono venuti meno. Ora l'alta velocità sta per arrivare al Sud e l'argomento tecnico è stata sviluppato molto bene da un'apposita commissione che ha detto con chiarezza che il ponte a più campate possa essere la soluzione ai nostri problemi. Naturalmente quest'opera deve contenere, oltre l'impronta stradale, anche quella ferroviaria. Insomma, i nemici del ponte sullo Stretto, che poi sono anche nemici del sud, non hanno più argomenti. Chi ha lavorato in questi anni per non far realizzare quest`'opera lo ha fatto probabilmente anche perché non voleva che il Sud avesse una capacità di modernizzazione e sviluppo forte. Le ragioni per la realizzazione del Ponte sono cresciute molto e anzi mi stupisce che il ministro Giovannini non abbia voluto inserire almeno una parte delle opere complementari all'opera dentro il Pnrr".

Il progetto di Webuild sarebbe pronto a partire entro un anno al contrario di quello a tre campate proposto dal ministero. Perché non inserire quello?
"Si sta lavorando su un progetto diverso rispetto a quello a campata unica. E questo nuovo progetto non permetterà di completare l'opera entro il 2026. Però quest'opera ha bisogno di una serie di strutture complementari come i raccordi. Queste potevano essere inserite nel Pnrr tranquillamente, però è stata un'operazione non voluta dal ministro Giovannini. A nostro avviso è stato un errore. Noi di Italia viva l'abbiamo sempre sostenuto perché tante opere possono non essere finite entro il 2026, ma potevano trovare ospitalità nel piano le opere complementari e di adduzione che servono a costruire poi l'infrastruttura principale".

Le richieste del parlamento al ministero di Giovannini sono chiare. Queste richieste vengono ascoltate o ignorate dal ministro?
"Sono sempre state chiare e trasversali a tutte le forze politiche. Mentre capisco perfettamente l'argomento di non inserire interamente l'infrastruttura dentro il Pnrr perché non sarebbe mai stata realizzata entro quella data, il fatto di non mettere le opere complementari secondo me è stato un errore e continuo a ribadirlo".

Secondo lei è stato un errore non inserire il ponte tra le infrastrutture strategiche presenti nell'allegato del Mims al Def?
"Stiamo analizzando in questi giorni i documenti. Sicuramente ci sarà un'azione per difendere la centralità di questa infrastruttura".

Da parte del Governo c'è la volontà di realizzare il ponte o c'è la volontà di passare la "patata bollente" alla prossima legislatura?
"Il presidente Draghi mi sembra che sia sempre stato molto netto sul fatto di realizzare infrastrutture utili al Paese. Quindi non ho dubbi sul fatto che Draghi voglia andare nella direzione di una forte infrastruttura a vantaggio del Sud. È chiaro però anche che il ministro deputato deve lavorare perché in questo scorcio di legislatura quest'opera vada avanti. Lo studio è pronto e indica delle priorità. Gli esperti dicono che il ponte a più campate è più funzionale anche perché si raccorda meglio con i punti di partenza. Non essendo ingegnere non mi permetto di sindacare questa conclusione della commissione che nel ponte a campata unica invece trovava una difficoltà tecnica di realizzazione. Non entro nel merito tecnico ma dico che quale che sia la scelta che si vuole intraprendere la cosa importante è fare e smetterla di parlare".

Il ministro Giovannini riuscirà a portare in Commissione questi lavori entro fine legislatura?
"Direi che sarebbe incredibile se non lo facesse. Sicuramente lavoreremo con tutta la volontà politica trasversale e sostenuta da più forze politiche perché si arrivi ad una decisione. Questo è il governo del fare, quindi bisogna fare".