La notizia su "il Secolo XIX"; 4 ottobre 2020.
La prima fiumana del Magra ha quasi seppellito i resti del ponte di Albiano crollato sei mesi fa. In questi mesi non è stato rimosso nulla e le macerie del ponte sono rimasti pericolosamente nell'alveo. Una situazione che ha fatto arrabbiare i residenti di quel lembo di territorio tra Liguria e Toscana. Per fortuna in Lunigiana ieri in tarda mattinata ha smesso di piovere e poco alla volta la situazione è rientrata, ma la preoccupazione tra la popolazione resta alta.
«Al momento il rischio maggiore potrebbe essere quello di un effetto "surf" delle tonnellate di detriti che giacciono nell'alveo e che la forza dell'acqua potrebbe alzare e sbattere contro le pile del viadotto autostradale dell'A15, creando guai seri alla stabilità del ponte», ha commentato il presidente del Comitato popolare per la ricostruzione del ponte di Albiano Magra, Pierangelo Peroni.
L'intera area fluviale dove è crollato il ponte è sotto sequestro. «Penso che sia urgente che il Commissario straordinario alla ricostruzione del ponte Enrico Rossi dimostri di essere all'altezza del ruolo e non si limiti a dire "non ho poteri" — dice l'onorevole pontremolese Cosimo Ferri di Italia Viva - ma scriva e si coordini con la Procura della Repubblica di Massa con i periti nominati nell'incidente probatorio per capire come affrontare questo serio ed urgente problema dello smaltimento e rimozione delle macerie che stanno diventando pericolosissime.
«I punti - incalza Ferri - sono sempre gli stessi: opere provvisorie, rampe per garantire viabilità ed evitare prolungamento dell'isolamento, progetto ponte definitivo, un piano serio per rimuovere le macerie. Gli eventi atmosferici di questi giorni, il livello del fiume che si è alzato, porta in evidenza le criticità che mettono in pericolo l'incolumità dei cittadini. Riteniamo che sia urgente provvedere e capire cosa sia stato fatto e come si intenda procedere. A ciò va aggiunto il problema della chiusura della strada della Ripa e l'impossibilità dei mezzi di soccorso di passare. Insomma si faccia qualcosa e presto, evitiamo di intervenire quando è troppo tardi».