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Pnrr, Toccafondi: "Non un semplice bando, ma un punto di svolta"

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La lettera pubblicata dal "Corriere Fiorentino", 30 novembre 2021.

Caro Direttore,
il Pnrr non è l’ennesimo Bando, pur utile, cui partecipare. Deve essere un punto di svolta che consenta la ripartenza economica, la transizione ecologica, lo sviluppo stabile e duraturo del territorio. Su questo è stato molto, molto chiaro il commissario europeo per l’economia Gentiloni proprio qua a Firenze all’assemblea Confindustria.

Il Pnrr non deve essere visto come il “tappabuchi” economico e normativo delle scelte che un ente non riesce a chiudere. Un conto sono le scelte politiche già fatte, altra cosa è il Piano di ripresa. Quando sento dire che nel Pnrr manca l’aeroporto, il piano rifiuti, l’alta velocità di Firenze… mi preoccupo.

Perché se inoltriamo a Palazzo Chigi o in Europa, progetti sul Piano nazionale con questi temi, non credo faranno molta strada. Per esempio nel 2022, tra un mese, il progetto del tunnel Tav a Firenze compie 25 anni. Un quarto di secolo. Il passo decisivo arrivò nel 1997 con un'intesa tra ministero dei Trasporti, Ferrovie, Tav, Regione, Provincia e Comune. C’erano Vannino Chiti, Mario Primicerio, ministro dei trasporti era Claudio Burlando nel governo Prodi.

Se partiamo dal primo protocollo tra comune e ferrovie, dobbiamo risalire invece al 1993. Sindaco era Giorgio Morales, c’erano ancora la DC e il PSI… sentire chiedere che il sottoattraversamento TAV di Firenze approvato 25 anni fa, deve essere inserito nei progetti Pnrr che senso ha? Così penso che la filosofia del politico del territorio, che giustamente si batte per dare risposte, non possa essere quella di lottare per far arrivare risorse, a prescindere dalla qualità dei progetti e delle idee.

Altro esempio riguarda i percorsi di istruzione post diploma ITS. In toscana, come in diverse regioni, funzionano, ma non tutti. In Toscana ne esistono 7, la metà funziona, l’altra metà molto meno. Dal governo tramite il Pnrr arriveranno molte più risorse e sono finalizzate: per aumentare numero allievi e corsi, per migliorare gli its esistenti, per creare Campus e laboratori. Cosa fa da un anno la Toscana? Aumenta gli Its e non i corsi. È come se aumentassero le università toscane e non i corsi. Che senso ha? Quale beneficio strutturale e duraturo porta alla Toscana?

Il Piano europeo è un punto di svolta rivoluzionario. Dopo lo shock anche economico che abbiamo subito serve una rivoluzione. Il Piano deve essere questo, non un elenco di spesa che non rilancia niente ne’ tantomeno un elenco di spesa corrente. Chiedere che sulle 197 misure contenute, ci dovrà essere qualcosa per la Toscana, vuol dire che non si è compresa la portata del momento. Proporre un elenco di micro interventi, comprendo che sia utile per accontentare vari campanili, ma non porta a nessuna rivoluzione.

Penso non sia chiaro il momento storico che stiamo vivendo e la portata rivoluzionaria del Pnrr. Sono oltre 200 miliardi che ricadranno soprattutto sulle spalle dei nostri figli e nipoti perché in parte preso con prestiti e quindi a debito. Abbiamo quindi tutti una responsabilità doppia su come verranno utilizzati.