Il Bonus Mezzogiorno e le Zes sono stati strumenti efficaci per consentire al Sud di camminare con le proprie gambe. Permettevano a un imprenditore del Mezzogiorno che intendeva fare un investimento di contare su un credito d’imposta del 45%. Il tessuto economico e produttivo del Sud ha potuto così irrobustirsi, con notevoli benefici sul piano dell’occupazione.
Eppure, una delle prime cose che Giorgia Meloni ha fatto una volta entrata a Palazzo Chigi è stato cancellare il Bonus Mezzogiorno e le Zes per sostituirle con la Zes unica. La decisione è stata ovviamente accompagnata dai soliti annunci roboanti: “Il credito d’imposta arriverà al 60%”, si sono sentiti promettere gli imprenditori del Sud. Grazie a quella promessa, alcune aziende si sono decise a investire.
Alla prova dei fatti, però, la realtà è ben diversa. Invece che del 60%, il credito d’imposta garantito dalla Zes unica è del 16. Per un imprenditore meridionale questo significa circa 2/3 di risorse in meno rispetto al sistema precedente. In moltissimi casi l’effetto inevitabile sarà uno solo: rinunciare all’investimento preventivato. E meno investimenti, significa meno posti di lavoro creati.
Ma noi non ci stiamo! Crediamo nello Sviluppo, nel mezzogiorno del lavoro e non dei sussidi. Per questo chiediamo di firmare la nostra petizione. Bisogna far sentire la voce di tutti coloro che vogliono ridare al Sud la possibilità di tornare a crescere.
Prima Firmataria: Teresa Bellanova