Famiglia pari opportunità

Pari opportunità e giustizia minorile, a Catanzaro un convegno con Elena Bonetti

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Con la ministra anche Silvia Vono e i coordinatori di Italia Viva Calabria.

 

La realtà del carcere minorile, il ruolo del Terzo settore, il diritto all'educazione, le violenze nel periodo della pandemia contro le donne e i minori. Sono alcuni tra i temi affrontati a Catanzaro dal Ministro per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti nell'ambito dell'incontro “Pari opportunità e politiche della famiglia”, moderato da Domenico Gareri, sulle politiche e sugli interventi in atto nel settore, con particolare riferimento alle misure di prevenzione e di inclusione sociale sul territorio all’Auditorium del Centro per la giustizia minorile della Calabria.

All'iniziativa, promossa dall’Accademia calabrese dell’innovazione “Vento”, hanno partecipato la senatrice Silvia Vono, componente della commissione d’inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere; i coordinatori di Italia Viva Calabria, Davide Lauria e  Maria Vittoria Barbieri; monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo della Diocesi di Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza episcopale calabra; Isabella Mastropasqua, direttrice del Centro per la giustizia minorile della Calabria; Angela Paravati, direttrice della casa circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro.

“Il diritto all’educazione nella prima infanzia è uno dei diritti fondamentali – afferma la ministra Bonetti – è uno dei punti prioritari del Family act, del diritto all’educazione, per questo stiamo portando avanti azioni concrete. È appena uscita la prima graduatoria dei primi 700 milioni poi arriveranno i 4,6 miliardi del Pnrr, di questi tra l’altro la Regione Calabria ha avuto un risultato significativo, ci sono più di 53 milioni che arrivano per la costruzione di asili nido, per la riqualificazione di spazi educativi a partire dalla prima infanzia. Sta qui la concretezza di una comunità che parte dai più piccoli a garanzia delle pari opportunità per aiutare quell’impulso fondamentale al lavoro femminile che dobbiamo portare avanti in quelle regioni così belle e straordinarie come quelle del Sud nelle quali purtroppo il numero delle donne che lavorano è ancora troppo basso. Altro progetto importante che con la ministra Carfagna stiamo potando avanti è quello dell’introduzione dei Lep (Livelli essenziali delle prestazioni, ndr), è una delle azioni previste sempre nel Piano nazionale per l’infanzia e per l’adolescenza in cui siamo impegnati”.

Anche Bonetti pensa al luogo in cui si svolge l’incontro, deputato al di là dei muri e delle inferriate alla giustizia minorile e al suo braccio di contenzione: “La realtà del carcere e del carcere minorile è una realtà della comunità e deve diventare sempre più il luogo della speranza, della ripartenza, della riparazione delle ferite, della ricostruzione. Ho accettato con grande piacere l’invito a discutere di come una comunità tutta intera, nell’alleanza tra le istituzioni il mondo del terzo settore e le famiglie, possa davvero rappresentare quella concretezza di pari opportunità che devono essere tutelate e garantite per tutte e per tutti a partire dai bambini, dai giovani, ai quali dedichiamo lo sforzo maggiore del nostro agire anche a livello istituzionale. Il terzo settore svolge nel nostro Paese un ruolo fondamentale da protagonista in tutti i settori non ha semplicemente un ruolo di assistenza, ma di coprogettazione e di attività. Ed è per questo, per le materie che sono di mia competenza, penso primariamente all’educazione ho voluto fortemente costruire con il terzo settore il nuovo Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, e per questo stiamo sostenendo anche in modo significativo con risorse le attività educative e di educazione non formale che svolge il terzo settore, nell’ottica davvero della costruzione di una nuova comunità educante che veda nel terzo settore uno dei protagonisti e degli attori principali”.

Non sfugge dall’orizzonte degli interventi il tema sempre angosciante e presente della violenza contro le donne. “Stiamo lavorando in commissione contro il femminicidio e contro le violenze di genere – ricorda la senatrice Gelsomina Vono – proprio per dare una protezione maggiore alle donne. Si parla spesso della punizione contro i rei, ma dobbiamo lavorare molto sulla protezione e sula prevenzione. Ecco perché oggi siamo qui, molte volte le famiglie di questi ragazzi vivono situazioni particolari e soprattutto le donne hanno bisogno di una protezione maggiore. Ho voluto attenzionare queste situazioni su Catanzaro e la Calabria dove ci dobbiamo muovere in modo diverso, anche lavorando su maggiori risorse per le case di accoglienza, c’è necessità di più centri antiviolenza per le donne e per i minori e le risorse vanno distribuite in modo equo. Su questo potremmo lavorare per una legge regionale migliore. Poi, pensando al contesto in cui ci troviamo, penso che occorra lavorare sulle strutture di disagio mentale perché molto minori non hanno bisogno del carcere ma di un’assistenza psicologica e in alcuni casi psichiatrica. Migliore sanità vuol dire anche questo, non soltanto pensare alla questione del debito”.