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Parente: "Cooperare contro il virus. E la politica non disorienti"

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L'intervento pubblicato dal quotidiano "Avvenire", 29 ottobre 2020.

Caro direttore,
con l'emergenza da coronavirus la nostra umanità è chiamata a una prova durissima. Rinunciare a mettersi in relazione con l'altro, evitando abbracci, baci ed incontri, persino in famiglia, con i propri figli e con gli amici più cari è la nostra arma per combattere il virus. Si tratta di uno sforzo doloroso che dobbiamo affrontare. In queste ultime settimane l'epidemia si è aggravata rispetto all'estate quando ci è sembrato che la tregua equivalesse a una resa del virus.

In attesa speranzosa e sempre più motivata che la scienza vada avanti su cure e vaccini, è nelle nostre mani la possibilità concreta di allontanare l'epidemia. È obbligatorio rispettare le regole basilari: distanziamento fisico, uso delle mascherine e lavaggio delle mani. Genitori, figli, parenti, amici, colleghi di lavoro sono persone da proteggere. Potremo così rivendicare la nostra comune umanità, fatta non dall'essere soli ed egoisti ma legati da un grande "noi" e dalla preoccupazione verso l'altro. Questo ci si richiede.

So quanto sia difficile rinunciare ad "attività non essenziali" se ciò significa privarsi dello scambio e delle emozioni di una serata con amici, della gioia nel festeggiare una ricorrenza, dell'appagamento per un viaggio che arricchisce la nostra esperienza di vita, della crescita intellettuale ed emotiva che deriva dallo studiare insieme ai compagni di scuola e di università. Sopporteremo il "sacrificio" se pensiamo che questo tempo finirà e torneremo ad assaporare il gusto e il valore dello stare insieme.

D'altro canto, compito dei decisori politici è dare risposte concrete ai cittadini e alle cittadine a partire dalla vita di ogni giorno. Prendere autobus e metro non affollati, avere la possibilità immediata di fare un tampone e di avere risposte celeri, trovare luoghi dove andare a stare per evitare contagi in famiglia, essere rassicurati e curati a casa in caso di infezione con sintomi lievi, sono le richieste basilari della popolazione.

Molto è stato fatto da Stato, Regioni, Comuni, ma tanto resta da realizzare per questa nuova ondata di pandemia. Messa a punto di un sistema di sorveglianza attiva adeguato, rafforzamento della medicina territoriale, integrazione socio sanitaria, sostegno alla ricerca per cure e vaccini, sono i terreni di impegno della Commissione Igiene e Sanità del Senato che mi onoro di presiedere. Sento altresì il dovere di fare un appello alle autorità di governo, raccomandando una "catena di comando" tra i livelli istituzionali chiara e definita, evitando confusioni, frenate e risalite avendo presente un solo obiettivo: abbassare il livello di disorientamento e di incertezza di persone, famiglie, aziende, comunità scolastiche, accompagnandole e sostenendole in questa difficile prova. Insieme ce la faremo.