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Palermo, Scoma: "Io sindaco? L'amore per la città mi spinge a pensarci"

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L'intervento del parlamentare di Italia Viva sul "Giornale di Sicilia", 28 maggio 2021.

Francesco Scoma ci sta pensando. Potrebbe decidere di scendere in campo perla carica di sindaco della città di Palermo. Intervistato dall'agenzia Italpress, il deputato di Italia Viva ha sottolineato come questo sia un momento complesso, «la situazione del Comune è molto precaria. La città sta attraversando un momento di grandissima difficoltà. Penso che a un certo punto l'amore per la città ti spinge a volerci pensare realmente e questo pensiero da 1 a 100 arriva a 80. Diciamo che la città merita grande attenzione e passione, fare il sindaco della tua città è il mestiere più bello del mondo».

Scoma non scioglie gli ultimi dubbi, tuttavia ha ben chiaro le priorità: «La prima cosa importante da fare è risolvere lo smaltimento dei rifiuti, è un problema annoso che esiste da più di 30 anni ed è necessario costruire un termovalorizzatore. La seconda è il problema delle infrastrutture in quanto la città ne ha molto carenti. La terza cosa è aprire la città a un turismo di qualità, con la realizzazione di un paio di porti turistici ampliati. La città negli ultimi due anni aveva avuto un boom turistico molto importante, poi per una serie di circostanze, non ultimo il Covid, si è paralizzata. Infine va risolto il problema del traffico con la razionalizzazione di percorsi alternativi. È chiaro che la macchina comunale è vecchia e obsoleta e ha bisogno di essere ristrutturata».

Parlando poi di altri temi, Scoma ha sottolineato che il Ponte sullo Stretto costa circa 9 miliardi e «al 90% può essere finanziato da privati e può dare lavoro a circa 100mila persone: è la pietra miliare per lo sviluppo del Sud. L'Italia non può continuare a viaggiare con due velocità e il Sud ha necessità di essere valorizzato». Sul Recovery Plan ha aggiunto che si tratta di un momento «importante e spero che le amministrazioni possano essere realmente pronte, purtroppo quello che a volte scontiamo è la cattiva organizzazione». Ha quindi affermato che «superata l'emergenza bisogna pensare a strutturare un percorso di crescita che possa portare all'occupazione stabile di chi realmente non ha possibilità di vivere. Penso più alla creazione di posti di lavoro stabili che una assistenza immediata».