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Palermo, Scalfarotto: "Cosa Nostra è un parassita"

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Il Sottosegretario in visita in Sicilia, la notizia pubblicata da "il Giornale di Sicilia", 19 marzo 2021.   

"Ripartendo da Palermo mi sono fermato a lasciare un fiore nel luogo in cui fu ucciso Libero Grassi. Sono vicino alla Sicilia che crede nel proprio lavoro, nell'economia sana, nella legalità, nella giustizia e nella libertà". Così il sottosegretario al ministero dell'Interno, Ivan Scalfarotto, che ha concluso la sua prima visita ufficiale, a Palermo e Corleone, accompagnato dal senatore Davide Faraone.

Una giornata intensa, iniziata salutando e ringraziando il prefetto Giuseppe Forlani, le donne e gli uomini al servizio dello Stato, i vigili del fuoco. Infine, a Corleone, a 25 anni dalla legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Scalfarotto si è recato da padre Luca Leone, che il primo marzo, giorno della ricorrenza del santo patrono San Leoluca, ha trovato il portone della chiesa di Sant'Agostino incendiato da ignoti.

A seguire l'incontro nell'aula consiliare "Bernardino Verro" con una ventina di sindaci del comprensorio corleonese. Dopo Scalfarotto ha visitato il Cidma, il Centro di documentazione sulle mafie e del movimento antimafia, che custodisce i faldoni del maxiprocesso e una ricca collezione di scatti della fotoreporter Letizia Battaglia e della figlia Shobha.

Poi la sosta al consorzio Sviluppo e legalità, la prima realtà di riuso sociale dei beni confiscati ai boss, realtà che sono "palestre di vita" disse Papa Francesco tre anni fa, perché "lottare contro le mafie significa anche bonificare, trasformare, costruire".

"La mafia è un parassita - ha aggiunto il sottosegretario - la mia presenza qui non è casuale: è anche un gesto di solidarietà nei confronti di tutti i ragazzi che non hanno mai accettato il potere mafioso e un doveroso omaggio ai servitori della Repubblica".

Infine, all'ospedale dei Bianchi, la visita al centro vaccinale, con un pensiero, in occasione della prima Giornata nazionale in onore delle vittime del Covid, "ai camici bianchi, ai nostri eroi, ai familiari dei 100 mila italiani morti senza la possibilità di un ultimo abbraccio".