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Paita: “Uniti possiamo vincere e riprenderci il Comune”

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La notizia su "Il Secolo XIX", 25 aprile 2021.

«Sono partita dalla passerella su viale Italia, poi sono arrivata nella nuova piazza Cavour in stile liberty. Mi sono recata al mare a Monesteroli passando dalla galleria dei Buggi, dopodiché mi sono fatta un giro al Picco e nella stazione di Migliarina Valdellora potenziata. Poi ho acquistato dei biglietti per le attrazioni di Spezialand nell’ex area Enel. Ho prenotato una visita nel nuovo ospedale del Felettino. Infine quattro passi in piazza Verdi senza i portali di Buren e un gelato sul nuovo waterfront. No, non è andata così. Non ho trovato nessuna delle straordinarie meraviglie che Peracchini aveva promesso quattro anni fa. Mi sono però imbattuta nelle toppe di cemento con cui ha "sistemato" via Prione». 

È un viaggio nelle «mancate» della giunta Peracchini quello che immagina Raffaella Paita, deputata di Italia Viva. «Ironia amara ma che ci consegna uno spaccato chiaro di come è stata amministratala città in questi anni, con promesse facili e spesso fuori quota. Tutto questo collegato a un’arroganza nel rapporto con i cittadini senza precedenti. Peracchini – affonda Paita – si è chiuso nel palazzo e ha perso il contatto con la città. Una città in sofferenza e non solo per la pandemia». 

Secondo la parlamentare Spezia manca di prospettiva e visione, perdendo «autorevolezza. Ma non siamo un paesino, siamo una città». Non solo. «Il sindaco ha litigato con tutte le istituzioni e le realtà, da Contship alla Marina Militare, persino con la sua maggioranza. Aveva promesso sicurezza, ma il quartiere Umbertino è allo sbando. Penso che a questo punto sia inadatto al ruolo». 

E Paita fa un paragone con il sindaco di Genova, Bucci. «Ha dimostrato autorevolezza e forza nell’affrontare la vicenda del ponte Morandi. Sono stata dalla sua parte per dare una mano, c’è stata collaborazione. Da Peracchini mai una telefonata nonostante mi occupi delle nostre infrastrutture e sia riuscita a sbloccare questioni importante, una su tutte la vicenda delle rampe sull’A12. Eppure è tanto a destra quanto Bucci».

Su Enel poi il sindaco «non ha il coraggio di dire a Toti che metta il "veto" sulla centrale a gas. Ma ha a che fare con una maggioranza talmente divisa che non è più nelle condizioni di potersi muovere. Nel 2017 ha vinto con un forte margine, con una tale maggioranza poteva fare ciò che voleva. Invece assistiamo da mesi alle liti interne, uno spettacolo indecente in un momento così complicato». 

La crisi del centrodestra ha visto protagonisti Andrea Costa di Liguria Popolare e Giovanni Grazzini per Forza Italia. «Le stesse critiche che faccio io al sindaco sono quelle mosse da Grazzini. Ho condiviso in parte quello che ha detto. La differenza tra noi e Forza Italia è che noi lo diciamo dal 2017 e quindi abbiamo credibilità nel farlo. Siamo in schieramenti differenti, ma quelli che vogliono dare una mano per sconfiggere questo tipo di politica sono chiamati ad avere un ruolo di chiarezza sulle loro intenzioni». 

È possibile riconquistare il Comune della Spezia con un fronte di centrosinistra unito. «Vietato sbagliare, basta egoismo e divisioni. Occorre una candidatura inclusiva. Con il massimo rispetto dei nomi che sono già usciti, deve essere corrispondente a tutte le sensibilità, mettendo al centro progetti e programmi. Dobbiamo lavorare per la coalizione più ampia possibile, che tenga insieme le nostre differenze. Sono contenta– conclude Paita– che anche Orlando, rispetto alle regionali, si sia reso conto che in questo momento l’unità è un bene prezioso. Se questa è l’intenzione, sono d’accordo con lui. ItaliaViva c’è».