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Paita: «Senza Italia Viva non si vince. Orlando troppo sbilanciato a sinistra»

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Intervista a Raffaella Paita per «Il Secolo XIX» del 29-10-2024

di Marco Menduni

Dice Raffaella Paita: «Queste elezioni hanno dimostrato che senza Italia Viva il centrosinistra non vince». Aggiunge la senatrice spezzina, coordinatrice nazionale di Italia Viva: «Buon lavoro a Marco Bucci: la sua battaglia anche in condizioni di difficoltà personale è stata un esempio». Solo da pochi minuti la vittoria del candidato di centrodestra è diventata ufficiale dopo una giornata al cardiopalma.

Poi però c'è la politica. Avevate previsto potesse finire così.

«Noi non abbiamo la sfera di cristallo, però la politica la conosciamo. Avevamo detto in maniera molto chiara che una coalizione sbilanciata sulla sinistra massimalista e sui 5 stelle, senza i riformisti e i moderati, avrebbe avuto un scarso appeal in Liguria».

Indicando i motivi.

«È la regione che in maniera emblematica, paradigmatica, ha più bisogno di infrastrutture, di crescita, di sviluppo. Avevamo sconsigliato un'operazione tutta virata a sinistra accettando il diktat dei 5 stelle. Sono sinceramente dispiaciuta per Andrea Orlando ma ora basta con i veti di Conte ».

Proprio Conte ha detto che Renzi avrebbe fatto perdere più voti: come rispondete?

«Conte dopo aver fatto perdere il centrosinistra e avere un partito ridotto al minimo parla ancora? E chiaro che oggi si è dimostrato essere il miglior alleato di Giorgia Meloni. Sono sinceramente in imbarazzo per la sua immensa arroganza».

Ora come commenta, guardando all'indietro alle ultime settimane?

«È chiaro che qui è mancata la consapevolezza di quello di cui aveva bisogno la Liguria, un programma realmente riformista che solo noi potevamo garantire. Orlando si è rinchiuso in un argine, un argine spostato a sinistra, sinistra massimalista, e questa è la ragione più scientifica, più matematica della sconfitta».

Pensate che con Italia Viva nella coalizione sarebbe andata diversamente?

«Renzi e io insieme abbiamo preso 10 mila preferenze in Liguria e abbiamo fatto il 4 percento pochi mesi fa alle europee. Bastava non dico un genio della matematica, ma uno che capisse che motivando il nostro elettorato avrebbe ottenuto un risultato amplificato».

Invece è arrivata la sconfitta di Orlando.

«La lezione è chiara, senza i riformisti né in Liguria né nel Paese si riesce a dar vita ad una coalizione credibile in grado di cambiare l'Italia e in grado di cambiare la Liguria».

Che cosa succede a questo punto con il Pd a livello nazionale?

«Noi avevamo aderito subito all'idea lanciata da Elly Schlein di dar vita a un centrosinistra senza porre veti e senza riceverne. Però in Liguria sono arrivati e hanno determinato la sconfitta del centrosinistra, perché evidentemente nei confronti del nostro elettorato è scattato un meccanismo di avversione, addirittura di umiliazione».

Avete parlato di liste di proscrizione.

«Sì, sono state fatte delle liste di proscrizione nei confronti di dirigenti politici di Italia Viva che non solo sono brave persone, ma che hanno svolto tutta la vita una funzione da sinistra nel Partito Democratico, ex segretari dell'Arci, amministratori, una cosa del tutto incomprensibile, una grande sconfitta priva di visione e priva di consapevolezza sulla Liguria».

Lei guarda un po' all'indietro... 

«Molti protagonisti di oggi sono quelli che nel 2015 hanno perso la Regione e l'hanno regalata a Toti, perché hanno diviso la Liguria e hanno messo in campo un candidato alternativo a me e hanno perso. Da quando hanno fatto la guerra a Lella Paita, non hanno più vinto niente».

Bisogna già iniziare a pensare al nuovo sindaco di Genova. Nella giunta di Bucci c'erano anche esponenti di Iv.

«È prematuro parlarne adesso, stiamo parlando di una vicenda che in qualche modo inizia oggi».

Ora cosa accade in Liguria?

«La prossima parte del mio percorso politico lo dedicherò tutto al mio territorio, perché lo amo, perché se avessi potuto scegliere sarei rimasta in Liguria a fare cose importanti e per colpa di Cofferati e tanti altri del partito non ho potuto farlo. La mia sarà una dedizione assoluta».