Intervista a Raffaella Paita per «La Repubblica Genova» del 01-06-2025
di Alberto Bruzzone
«Con Silvia Salis Genova ritornerà grande. Unità e una squadra forte, ecco la formula vincente». Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva, rilegge a bocce ferme la vittoria di lunedì scorso al Comune di Genova e la guarda in prospettiva futura, non solo ligure ma anche nazionale.
Senatrice Paita, la vittoria a Genova di Silvia Salis dimostra che un modello di centrosinistra unito, con una forte componente riformista, può davvero funzionare. Ma come si esporta tutto questo a livello nazionale?
«È la strada giusta per creare davvero una alternativa al governo Meloni. Ventisei mesi di calo della produzione, perdita del potere d'acquisto, salari sempre più bassi, carrello della spesa sempre più caro e troppi giovani che se ne vanno. Sono i risultati di tre annidi cura Meloni. E poi marginalità internazionale. Trump minaccia l'Europa e Meloni che doveva essere il "ponte" non conta nulla. I sovranisti fanno male all'Europa e al nostro Paese. Ecco perché il segnale di Genova non va banalizzato. Senza il centro si sono perse le Elezioni Regionali per pochissimo. Con noi e tutto il centrosinistra unito si è vinto il Comune. E ora abbiamo un grande sindaco che rilancerà Genova».
Quanto è salda la coalizione al centro, anche considerando le ultime dichiarazioni di Carlo Calenda che a Milano parrebbe volersi avvicinare a Forza Italia?
«Non parlo per gli altri. Parlo per Italia Viva che ha fatto una scelta chiara dopo le Elezioni Europee. Noi siamo impegnati a livello nazionale e regionale a costruire un centro che guarda a sinistra per mandare a casa il governo Meloni lavorando nello spirito proposto da Schlein: no veti, sì all'unità».
La componente Italia Viva è stata centrale nella vittoria di Silvia Salis, a cominciare dal via libera al suo nome.
«Intanto Silvia ha vinto perché è brava. Perché ha messo al centro Genova e le sue aspettative. Certo, numericamente siamo stati importanti per la vittoria al primo turno ma più di tutto il nostro merito è avere creduto in lei da subito e avere messo in campo figure come Arianna Viscogliosi capaci e credibili. Silvia era alla nostra Leopolda perché Matteo Renzi ha costruito negli anni un grande evento dove si confrontano talenti e idee. La ricordo quel giorno sul palco: sono rimasta colpita dalla forza serena e positiva di quella giovane donna che ora è il Sindaca di Genova».
Ci sarà un forte dibattito sulle infrastrutture. Lei come la pensa?
«Penso che la destra ha raccontato che avrebbe sbloccato la città ma è tutto in ritardo e molto è bloccato. Leggo che ora fanno catastrofismo dicendo che si bloccherà tutto. Sono affermazioni ridicole alle quali non crede più nessuno. Pongo domande semplici. Chiediamo a un pendolare o ad uno studente se in questi anni le condizioni di trasporto sono migliorate? Roma è sempre più lontana e non sono stati capaci di ragionare sull'alta velocità. Genova è la sola grande città italiana ad essere tagliata fuori. Milano è irraggiungibile e ci sono cantieri autostradali ovunque. Una fotografia desolante. Qualcuno è in grado di dire che ho torto? Silvia rimetterà in moto Genova per farla diventare centrale nel Paese e nel mondo con le scelte giuste del programma e una squadra forte e autorevole».
Saranno gli anni del Piano regolatore portale. Che cosa auspica per Genova?
«Genova ha una storia importante di co-pianificazione tra porto e città, le ultime amministrazioni di centrosinistra ci lavorarono grazie anche al prezioso contributo di Renzo Piano. Va rilanciato quello spirito. Le amministrazioni locali non devono sostituirsi alla Adsp ma lavorare coralmente. Grazie agli investimenti sulla sostenibilità a partire dal cold ironing credo ci sia una grande opportunità di crescita complessiva».
Perché, secondo lei, il centrodestra ha perso la sua forza?
«Tutto parte dal 2015: hanno vinto per le nostre divisioni. Uniti vinciamo noi perché in passato Toti e Bucci hanno dato un contenitore civico a un elettorato che non era tutto di destra ma in quota parte di moderati che in passato votavano per il centrosinistra. Guidati da Silvia, senza divisioni e capaci di rappresentare il centro e la sinistra, abbiamo vinto. Non mi cimento sul tema candidato sbagliato. Provo pena per quelli che ora scaricano solo su Piciocchi. Che certo aveva O Raffaella Paita parlamentare ligure presidente del gruppo Italia Viva al Senato forti limiti ma avete visto i risultati dei partiti di destra? Tutti assieme prendono meno voti della sola lista del Pd. Imbarazzanti».
I riformisti hanno conquistato un seggio in Consiglio Comunale. È il risultato che attendevate o speravate in qualcosa di più?
«Senza simboli e con poco tempo abbiamo fatto un risultato buono ed essenziale alla vittoria al primo turno. Per parte nostra voglio ringraziare Arianna Viscogliosi che ci ha messo la faccia piazzandosi benissimo».
Silvia Salis ha saputo ridare entusiasmo a una base che era stanca, disincantata e non andava più a votare. Come si mantiene adesso questa fiducia? Si sente di dare qualche consiglio?
«La prima volta che ci siamo parlate le ho detto: "Da me non avrai mai consigli. Non sono tipo da consigli e poi non ne hai bisogno. Da me avrai lealtà e sostegno vero come politico e come donna"».