parlamento

Paita: Parole che mi indignano Su questi temi i toni sono cruciali

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

L'intervista a Raffaella Paita per "Il Corriere della Sera" di Virginia Piccolillo

Le parole del ministro Francesco Lollobrigida secondo il quale «non dobbiamo arrenderci alla sostituzione etnica» Raffaella Paita (Iv) le definisce «gravissime».

Perché?

«Sono temi che meritano rispetto. Anche i toni sono importanti».

E quindi?

«Il solo sentir menzionare la "sostituzione etnica" mi indigna. Non si risolvono questi problemi con le battute di cattivo gusto».

Lollobrigida dice che si è sollevato un polverone su razzismo e suprematismo, «cose inesistenti, mentre non si parla mai di fatti». Non è così?

«Intendiamoci, il tema della denatalità esiste. Ma mi dica Lollobrigida: cosa sta facendo di serio il governo su questo?»

Il ministro rivendica una politica della famiglia più incisiva di quella degli esecutivi precedenti. Non è così?

«L`assegno unico e il Family Act lo ha introdotto la nostra ministra Elena Bonetti. E dico "nostra" perché sui temi il Terzo polo ancora c`è. Meloni lo ha mantenuto con un po` più di risorse. Serve di più. E serve parallelamente una strategia sui flussi regolari perché manca manodopera».

Qui scatta il sospetto di Lollobrigida sulla strategia di «sostituzione». Perché sbaglia?

«L`integrazione fra provenienze diverse è un valore. Mandiamo i figli all`estero perché lo scambio e la condivisione sono importanti. Perché non dovrebbe esserlo anche la reciprocità?»

Sulla denatalità Lollobrigida vi accusa di non fare proposte valide.

«Sulle soluzioni concrete noi ci siamo. Io ne ho una». Quale? «Non si sa come spendere i soldi del Pnrr? Facciamo una ricognizione di Comuni e aziende e vediamo come creare nuovi asili. E chiaro che serve un intervento più corposo, ma intanto ...».

A quale intervento pensa?

«Un rafforzamento dei servizi. Puoi dare i soldi che vuoi ma senza servizi non risolvi i problemi di donne e famiglie».

Dovrebbe farlo il governo?

«Dovrebbe dare più soldi agli enti locali vincolandoli a questo. E utile avere l`assegno ma senza servizi che funzionano per le famiglie e le donne rimane tutto più difficile. Occorre investire in istruzione, welfare, sanità. E poi c`è un problema di cui nessuno parla che pesa sulle donne».

Vale a dire?

«Gli anziani. Non ci sono case di cura. L`assistenza è costosissima. Sono temi complessi. Mi rendo conto. Ma non lo ordina il medico di fare il ministro».