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Paita: "Nardini o primarie di coalizione. A La Spezia il modello è Savona, senza M5S"

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Intervista di Laura Ivani, "Il Secolo XIX - La Spezia", 12 Dicembre 2021.

"Nardini potrebbe vincere. Siamo pronti a sostenerlo. Ma nel caso questa opzione non venisse accolta generosamente da tutto il centrosinistra, la strada è quella delle primarie. E se prevalesse il nome di Melley non faremmo come Cofferati, andandocene via con il pallone, ma lo sosterremo."

Raffaella Paita, deputata di Italia Viva, chiarisce che i riformisti sono pronti a fare la loro parte all'interno della coalizione di centrosinistra in vista delle amministrative 2022 alla Spezia. L'obiettivo, chiarisce, resta quello di sconfiggere Pierluigi Peracchini, sindaco in carica.


Eppure voi e Forcieri non eravate alla riunione di coalizione l'altra sera, in cui si è discusso sui due possibili candidati, il medico di Emergency Nardini e il consigliere di LeAli Melley. Come mai?
"Non siamo stati invitati a nessuna riunione del centrosinistra, nonostante la nostra posizione su Peracchini sia di un giudizio inappellabile e nonostante la nostra volontà di lavorare in alleanza per una alternativa alla guida di questa città. Aggiungo che il candidato di cui si fa il nome in questi giorni, Nardini, è da Italia Viva molto apprezzato per le qualità umane, professionali, per la storia progressista. Un candidato che dal mio punto di vista potrebbe portare il centrosinistra ad avere compattezza e credibilità. Nardini è una persona di grande valore e avrà il nostro sostegno".


E Guido Melley?
"Una persona con cui ho lavorato e di cui posso solo parlare bene. Credo che una figura come la sua possa portare un contributo fondamentale in una squadra, ma probabilmente in questo momento è necessario andare oltre a quello accaduto 5 anni fa. Eviterei di riproporre schemi e proposte di quella stagione se vogliamo avere una capacità attrattiva. Non vuol dire che la figura di Melley non possa portare un alto contributo alla coalizione, ma oggi occorre una figura civica completamente nuova, slegata dalle amministrazioni precedenti. Se il tema non fosse risolvibile c'è uno strumento per dirimere i conflitti interni, le primarie. Non vogliamo imporre la nostra idea, se alle primarie vincesse Melley lo sosterremo."


Ha pesato il veto dei Cinque Stelle nella vostra esclusione dai tavoli?
"Abbiamo sempre detto che il modello giusto è quello di Savona, mentre il modello di alleanza adottato alle ultime elezioni regionali, con l'abbraccio con i Cinque Stelle e l'esclusione dei riformisti, ha dato un risultato drammatico. Comunque, confrontiamoci nel merito, sulle questioni programmatiche. Enel, il porto, le grandi opere. Non ne abbiamo mai avuto occasione. Noi vogliamo esserci per dare un contributo per vincere. Una lista dei riformisti, comunque, ci sarà alle prossime elezioni".


Le sue parole di apprezzamento sul sindaco di Genova Bucci hanno innescato un fraintendimento sul campo in cui intende giocare Italia Viva?
"Da presidente di commissione collaboro sui temi con ogni sindaco per il bene delle città. Bucci ha fatto cose buone, come la ricostruzione a tempo record del ponte sul Polcevera, e altre meno condivisibili. Ma vorrei capire se gli esponenti delle altre forze del centrosinistra vogliono vincere o vogliono perdere. Se vogliono vincere penso sia giusto non utilizzare questi argomenti per dividere, altrimenti si fa un favore a Peracchini. E poi mi risulta che nel Pd ci siano stati contatti con Costa e altri esponenti del centrodestra. Noi vogliamo da re una mano al centrosinistra, chi non vuole dialogare se ne assumerà la responsabilità".


Sulla vicenda Enel qual è il suo punto di vista?
"La città ha già dato, la valutazione di impatto ambientale (Via) è un passaggio tecnico da cui non possiamo prescindere ma che non mette in discussione l'esito politico della vicenda che è nelle mani degli enti locali, Regione in primis, e del governo che deve dire che cosa vuole fare. Per me è da chiudere e bonificare, attraverso un processo di risanamento vero che guardi a produzioni pulite".


Il tema delle infrastrutture per Italia Viva è centrale, difficile trovare la quadra con altre forze della sinistra?
"Ho letto della contrarietà di Rifondazione Comunista sul ponte Ceparana-Santo Stefano. Se le cose stanno così c'è poco da discutere. Io credo invece che le infrastrutture siano un grande fatto di democrazia, a favore in questo caso di territori più fragili, dei lavoratori».