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Paita: "Liguria al bivio. Decisivi i soldi del Recovery"

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Intervista di M. Macor, "Genova - la Repubblica", 30 dicembre 2020.

«Il primo pensiero va alla lotta al Covid, ma non c'è solo l'emergenza sanitaria: le ripercussioni economiche di questo 2020 arriveranno nel 2021, e dobbiamo trovare il modo di affrontarle». Le parole di Raffaella Paita, da sei mesi presidente della commissione Trasporti della Camera, sono quasi quelle di un mantra di partito. Valgono la posizione ufficiale di Italia Viva. E sull'orizzonte del Recovery Plan, del resto, che i renziani sono tornati a far traballare l'assetto dell'esecutivo. Ed è sul futuro degli oltre 200 miliardi di finanziamenti europei, «sul modo e su quali obiettivi verranno spesi» - sostiene Paita - che «passa anche e soprattutto quello di questa regione».

Paita, perché la Liguria più di altre?
«In Liguria i dati spaventano più che altrove. A livello industriale, portuale, commerciale, questa emergenza qui sarà una botta terribile. E se sono stati importanti gli interventi del governo per tamponare la situazione, è evidente che ora il futuro ce lo giochiamo sulla ripresa. Nel Paese e soprattutto sui territori più in difficoltà».

A maggior ragione vista la situazione, è il caso di mettere così a rischio la tenuta del governo? Passate per "irresponsabili", ancora una volta.
«Renzi è stato chiarissimo, da parte nostra c'è anzi la massima responsabilità. La nostra è una battaglia di metodo, perché vogliamo che delle cose importanti si discuta in Parlamento, non appaltando la discussione a soggetti esterni. Il Recovery è un'occasione storica, da non buttare».

Cosa pensate si debba fare, per evitare che il Recovery non diventi un'occasione persa?
«Evitare di scegliere male i progetti su cui investire e di centellinare le risorse per scalare un po' di debito pubblico. Sarebbe un errore, questo è il momento di rilanciare davvero. Dovremmo invece ragionare su due tipi di interventi: quelli che possono essere realizzati entro il 2026, subito nel conto del Recovery, e quelli invece da coprire magari con i fondi statali "liberati" da quei progetti che nel Recovery hanno trovato slancio. In Liguria, ad esempio, il Terzo Valico può essere "spostato" nel conto dei 209 miliardi europei, e permettere di investire su altre infrastrutture. È giocando su entrambi i fronti, che si può rifare il Paese».

Pensa che la Regione sia in grado di farlo, questo tipo di ragionamento?
«Fossi stata in Toti avrei fatto così, invece di fare una lista della spesa con tutte gli interventi possibili».

Ad oggi, tra le infrastrutture che aspetta la Liguria, cosa troviamo?
«Ci sono la diga foranea di Genova, il raddoppio ferroviario sul ponente, e dovrebbe rientrare, ma non sappiamo ancora con che peso, la Pontremolese. Ma questa regione ha anche altre, fondamentali priorità. Penso all'innesto sull'alta velocità sulla linea Piacenza-Firenze-Roma, che spezzerebbe finalmente l'isolamento di cui soffriamo e rilancerebbe davvero la regione».

A isolare la Liguria, di questi tempi sono stati anche altri problemi. La questione Autostrade rimane.
«Ci diciamo essere in ostaggio da due anni, ma forse dovremmo capire prima di chi. Certo, Aspi ha fatto quello che ha fatto, abbiamo toccato con mano le conseguenze delle mancate manutenzioni. Però c'è anche un governo che ha buttato via tutto questo tempo dietro all'ipotesi irrealizzabile della revoca delle concessioni, che per questo stesso motivo fa capire di aver bloccato il via dei lavori alla Gronda, che in certe sue componenti preferisce rimandare certi interventi. E a cui chiedo, ancora una volta, di sbloccare questo stallo».

Spesso si sente parlare esponenti di Italia Viva come se il loro partito non facesse parte del governo. È normale?
«Noi ci siamo, al governo, e gli abbiamo permesso di fare molte cose buone».

Come giudica, in generale, la gestione dell'emergenza sanitaria? In Regione come al governo nazionale?
«Su Toti non vorrei dare giudizi con un'emergenza tanto delicata in corso, non voglio fare come ha fatto lui con me in passato. I danni li ha fatti prima. Sul governo, vorrei chiarezza sulla distribuzione dei vaccini. Ho già convocato il commissario Arcuri in commissione, mi auguro sarà tutto più che trasparente. E vorrei anche che quotidianamente venisse aggiornato, oltre al solito bollettino dei contagi, anche il numero dei vaccinati nel Paese»

Il 2021 sarà anche l'anno delle amministrative a Savona. Cosa farà Italia Viva?
«Siamo aperti alla discussione con i possibili alleati, Savona merita di più del malgoverno di questi ultimi anni. Mi auguro che le forze politiche che alle Regionali hanno tagliato fuori la forza moderata dalla coalizione, a questo giro, evitino nuovi errori».